Non bastano gli editoriali a disegnare il futuro del gruppo Stellantis. L’attesa semestrale, che mostra il trend da gennaio a giugno, non ha convinto affatto gli analisti, con un tonfo in Borsa avvenuto appena si è saputo che gli utili sono quasi dimezzati e il fatturato è in calo del 14%. La questione delle vendite in diminuzione è l’aspetto più preoccupante, perché si lega a filo doppio alla tenuta dei livelli produttivi e dell’occupazione, proprio in un momento di incertezza assoluta, dopo il rinvio del progetto Gigafactory, sul nostro territorio. Ma le criticità non sono finite qui, a sollevare dubbi è anche la cessione di una gemma del Gruppo, la Comau e allo stabilimento di Termoli bene sanno quale sia la valenza di questa società di automazione, che ha reso Termoli all’avanguardia nei primi anni Ottanta. Stellantis ha annunciato i risultati del primo semestre del 2024, che vedono 85,0 miliardi di euro di ricavi netti, in calo del 14% su base annua, e 5,6 miliardi di euro di utile netto, in calo del 48% su base annua. L’utile operativo rettificato di 8,5 miliardi di euro ha rappresentato un margine AOI del 10%, mentre l’utile rettificato diluito per azione è diminuito del 35% su base annua. I risultati finanziari in calo nella prima metà del 2024 sono stati determinati principalmente da una riduzione dei volumi e del mix, con un confronto impegnativo dei volumi, dovuto alla combinazione di iniziative di riduzione dello stock con gap temporanei nella produzione legati a una transizione generazionale del portafoglio prodotti, oltre ad una riduzione della quota di mercato, in particolare in Nord America. Con l’obiettivo ben definito di lanciare a breve termine con successo un’ondata di nuovi prodotti di rilievo, l’Azienda prevede che l’impatto dei gap di copertura del portafoglio prodotti abbia già raggiunto il picco, mentre le azioni intraprese dal management per migliorare le performance di Nord America, Europa allargata e Maserati creeranno significative opportunità di miglioramento dei risultati nella seconda metà del 2024 e nell’intero anno 2025. Su Comau, il leader della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha chiesto al Governo l’attivazione della Golden Power per bloccare la cessione a One Equity Partners, a garanzia del patrimonio industriale del nostro Paese. «Nella giornata attuale abbiamo appreso questa notizia che prendiamo criticamente. Abbiamo sempre sostenuto che unico spin-off per noi accettabili era sul “modello Ferrari” dove si manteneva la maggioranza azionaria della società Stellantis, a garanzia del patrimonio industriale del nostro Paese. Come abbiamo già chiesto, insisteremo con il Governo Italiano per attivare la Golden Power al fine di ottenere tutte le garanzie industriale e occupazionale di queste importante azienda». Sulla semestrale, invece, Tavares evidenzia che «La performance della Società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali. Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di 20 nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine. Desidero ringraziare tutti i dipendenti per il loro lavoro di squadra e l’impegno con cui stanno affrontando questo capitolo fondamentale della nostra storia».

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