I Leoni della tastiera commentano negativamente la protesta degli stabilimenti balneari, che ieri ha ritardato l’apertura degli ombrelloni per due ore, avvenuta solo alle 9.30, ma la categoria ha risposto alla grande e coloro che li affittano dichiarano di comprenderne le ragioni, come sottolinea anche il presidente del Sib Molise, Nico Venditti. Uno skyline di quelli più noti a livello dell’Adriatico, con tutti gli ombrelloni chiusi.
«Massima adesione da parte dei nostri associati di Sib e Fiba, una protesta gentile, perché non volevamo arrecare danno ai turisti, ai clienti, a meno persone possibili. Ma volevamo dare un segnale affinché si affronti in modo risolutivo un problema che perdura da 14 anni. Chiediamo al Governo di mantenere le promesse, siamo ancora fiduciosi che dopo la pausa estiva possa accadere. Fino ad ora però ci sono state tante parole e tanti messaggi che non sono stati tradotti in pratica. Il 31 dicembre è molto vicino, alcuni Comuni in altre regioni hanno avviato gare in modo illegittimo, poiché manca una normativa nazionale. Chiediamo una legge che tuteli gli investimenti fatti e che rilanci un comparto che ci invidiano in tutto il mondo». Sulla solidarietà da parte dei bagnanti, invece, il presidente Nico Venditti ha salutato con soddisfazione l’atteggiamento dei clienti: «Loro vedono in noi un punto di riferimento, tornano dopo un anno chiedendo lo stesso ombrellone, perché sono rassicurati dalle presenze che già conoscono, ad esempio possono recarsi al bar senza patemi perché c’è un vicino con cui si scambiano dialoghi in tutta una stagione e anche aiutandosi reciprocamente».
Proprio loro, i bagnanti, cosa dicono? «Ho lavorato qui a Termoli per qualche tempo e pur abitando in provincia di Lucca, non ci sono vacanze se non vengo qui alla Lampara e non prendo un ombrellone da Domenico«, ci dice Paolo, «Sono molto gentili qui, spero di trovare sempre il mio posto. Sinceramente, mi trovo d’accordo con loro, non è giusto che rischino di perdere un diritto acquisito nel tempo, con gli investimenti fatti, e nemmeno giusto che possano farci perdere i punti di riferimento, qui come in altri lidi».
Giovanni, dalla provincia di Roma, «Siamo molto solidali con gli imprenditori balneari, hanno esperienza e gentilezza e temiamo possano venire imprenditori stranieri. Vogliamo la continuità».
Infine, Monica, dalla Toscana, ancora, «Infatti è il quarto anno che veniamo qui, i servizi ottimi e la spiaggia è pulita, c’è da apprezzare il lavoro che fanno. Noi approviamo quello che fanno, tornerò l’anno prossimo e voglio trovare lo stesso ambiente di oggi».
Soddisfazione anche a livello nazionale. «Abbiamo registrato una massiccia partecipazione in tutta Italia allo sciopero degli ombrelloni, oltre ogni aspettativa – hanno affermato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe-Confcommercio e Maurizio Rustignoli, Presidente Fiba-Confesercenti. Se da una parte i nostri clienti non hanno subito nessun disagio, dall’altra hanno compreso i motivi della protesta manifestando il proprio supporto e la solidarietà, in quanto apprezzano la professionalità e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, frutto di anni di esperienza. Hanno dimostrato di aver ben capito, infatti, che la situazione è drammatica e gli imprenditori balneari non hanno certezze per il proprio futuro. Anche i turisti stranieri sono rimasti colpiti da questa iniziativa e i motivi dello sciopero che intende difendere la tradizione di 30.000 imprese balneari italiane e il lavoro di 100.000 addetti diretti che superano il milione con l’indotto». Molti clienti lo hanno definito lo “sciopero gentile”, in diversi litorali, poi, sono stati offerti caffè e cornetto per compensare del piccolo disagio. Tutto si è svolto in completa sicurezza e senza problemi di nessun genere. Nel corso della mobilitazione nazionale, poi, tutti gli altri molteplici servizi offerti dagli stabilimenti balneari, ‘fiore all’occhiello’ dell’offerta turistica italiana, sono stati garantiti. A fronte delle indiscrezioni che danno per gli inizi di settembre un provvedimento da parte del Governo – hanno precisato i presidenti di Sib e Fiba – abbiamo deciso di annullare le altre due date previste: 19 e 29 agosto. Siamo assolutamente decisi a difendere le nostre aziende e il nostro lavoro, a tutti i costi. I tempi di attendere sono finiti, così come la nostra pazienza. Abbiamo la forza e la perseveranza, oltre all’appoggio di tutta la categoria, per andare avanti fino ad avere regole certe che ci possano consentire di continuare a rappresentare un comparto d’eccellenza della nostra offerta turistica, invidiata e, soprattutto, copiata dagli altri Paesi. Diversamente il 2025 sarà ricordato come l’anno che ha decretato la fine del turismo nel Belpaese».
Poi, una provocazione: «Il mio non è uno stabilimento vip, è un lido nazional popolare di Margherita di Savoia frequentato da contadini e operai, ma visto che la premier Meloni sta in Puglia, la sfido a venire da me a parlare qui, sotto l’ombrellone, per chiarirci. Ma sono certo che non avrà il coraggio, preferisce il resort nel Salento».

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