In sequenza cominceranno a rientrare domani, mercoledì 21 agosto, i primi dipendenti allo stabilimento Stellantis di Termoli, dopo le cospicue ferie estive partita nell’ultima settimana di luglio. Un’estate particolare, quella vissuta sulla costa, perché frutto dell’incertezza derivante dallo stop almeno fino a fine anno del progetto per la realizzazione della Gigafactory. Saranno quelli delle aree T4, V6 e GSE. Gli operai del motore Fire rientrano il 26 agosto, ma da quella data scatterà la cassa integrazione fino a metà settembre. Un ciclo di Cigo riguarderà anche i tre reparti che riprendono tra 24 ore, ma solo dal 3 all’8 settembre, in via cautelativa. Ore frenetiche dopo le notizie riguardanti l’azienda e provenute dagli Stati Uniti, su cui è intervenuta anche la Uilm, col segretario generale Rocco Palombella, che ha inquadrato nel mirino proprio il ceo Carlos Tavares, in una intervista rilasciata a “Il Giornale”.
«Tavares? In più occasioni abbiamo evidenziato una gestione problematica tra aumento della cassa integrazione, mancanza di modelli, il caso eclatante di Maserati. Ma nei recenti “tavoli” non si è voluto affrontare di petto la questione.
Le nostre paure e preoccupazioni, più volte espresse, non erano dunque infondate.
Qui non si tratta di “cinesi sì, cinesi no”, in gioco c’è ben altro. E l’attacco arrivato dagli Usa non deve essere preso sottogamba, vista l’importanza di quel mercato per Stellantis” «Da tempo – aggiunge il leader Uilm, Palombella – il sindacato ha denunciato un cambio di passo negativo per Stellantis. Molti gli aspetti che non abbiamo condiviso. E le risposte finora arrivate dall’azienda, ma anche dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, non sono servite. Occorre urgentemente che la parti siano convocate direttamente dalla presidenza del Consiglio. Tavares? In più occasioni abbiamo evidenziato una gestione problematica tra aumento della cassa integrazione, mancanza di modelli, il caso eclatante di Maserati. Ma nei recenti tavoli non si è voluto affrontare di petto la questione. Le nostre paure e preoccupazioni, più volte espresse, non erano dunque infondate.
Qui non si tratta di cinesi sì, cinesi no, in gioco c’è ben altro. E l’attacco arrivato dagli Usa non deve essere preso sottogamba, vista l’importanza di quel mercato per Stellantis».
In merito, ma focalizzando sullo stabilimento di Termoli, abbiamo chiesto un commento al segretario territoriale della Uilm, Francesco Guida: «La situazione è preoccupante anche in merito allo stabilimento Stellantis di Termoli, in quanto ad oggi è stata indetta cassa integrazione fino a metà settembre per gli addetti del motore Fire e le previsioni sono di volumi in discesa. Chiediamo al più presto chiarezza rispetto al progetto Gigafactory e soprattutto nuovi motori per superare questa fase di difficoltà.
Termoli deve rimanere un importante polo produttivo, ne va del futuro di migliaia di lavoratori molisani».