Poche ore dopo l’annuncio, arriva anche la locandina della manifestazione di protesta-presidio attivo sullo stabilimento Stellantis, che vedrà scendere in piazza i metalmeccanici giovedì 12 settembre a Termoli. Investimenti, occupazione, piani industriali. “Difendiamo il nostro futuro”, lo slogan dell’iniziativa che dopo quasi tre mesi gestazione ieri pomeriggio è stata svelata, perché in vista del vertice al Mimit del 17 settembre, l’obiettivo è rendere reattivo il basso Molise e non solo Termoli per tutelare la filiera metalmeccanica e garantire così un futuro industriale alla regione.
Ma in queste ore, a tenere banco, è la lettera di una bimba di appena 8 anni, Eleonora, che è molto preoccupata per il futuro di suo padre Giuseppe, così ha scritto una lettera accorata al premier Giorgia Meloni, proprio all’indirizzo della presidenza del Consiglio dei Ministri.
«Gentilissima signora presidente Giorgia Meloni, mi scusi tanto se la disturbo, mi sta aiutando mamma Giulia a scrivere questa lettera perché io sono una bambina di 8 anni. Mi chiamo Eleonora vivo a Termoli nella bellissima regione Molise e ho detto a mamma di scriverle perché sono tanto preoccupata per il lavoro del mio papà e per quello di tanti altri papà e mamme dei miei amichetti. Il mio papà si chiama Giuseppe e da tanti anni lavora in Fiat, qui a Termoli, ma negli ultimi mesi i suoi occhi sono diventati tristi anche se lui cerca di nascondere tutto benissimo. Io sono piccola e tante cose non le capisco, ma il cuoricino del mio papà lo so ascoltare e lo capisco benissimo. La fabbrica è tanto grande, io l’ho vista perché prima organizzavano dei bellissimi Natali per noi bimbi. Dentro lavorano tantissime persone e perché ora dei signori che la comandano stanno facendo soffrire i nostri genitori e devono distruggere tutti i sogni di noi bambini? Perché tanti papà e mamme con una fabbrica così grande devono andare a lavorare lontano da noi? Che colpa abbiamo noi bimbi? Perché dobbiamo pagare sempre noi per le decisioni dei grandi? Per favore signora presidente Giorgia, so che lei (la vedo sempre in tv) sa ascoltare le parole di noi bambini e può aiutare per un futuro più sereno me, i miei amichetti, i nostri genitori e la nostra fabbrica Fiat. Grazie di cuore… con affetto Eleonora». Parole che vengono davvero da un animo gentile e candido, che speriamo possano essere ascoltate da chi siederà al tavolo del Mimit il 17 settembre. Intanto, abbiamo raccolto il pensiero del segretario della Fim-Cisl, Marco Laviano.
«A distanza di qualche mese dagli ultimi incontri, noi non abbiamo avuto risposte di conferma, risposte che in qualche modo rasserenano gli animi e garantiscono le produzioni, gli investimenti e una sana occupazione a Termoli, che però in qualche modo avrebbe fatto sì che ne potessero beneficiare il Molise e l’Italia, intera con un serio piano di rilancio industriale. Il presidio che noi faremo in piazza Monumento a Termoli è qualcosa di importante, invito tutta la cittadinanza, la comunità, i lavoratori, le lavoratrici, non solo del mondo metalmeccanico, ma di tutta la filiera e dei servizi stessi, perché una regione senza un insediamento industriale come il nostro, senza un polo produttivo come quello che può rappresentare Termoli per Campobasso e Isernia, è una regione che si impoverisce. Oggi Termoli misura circa 2mila dipendenti, ne avevamo molti, ma molti di più, non possiamo permettere che nel prossimo futuro Termoli continui a perdere occupazione e si spopoli in termini demografici. Vogliamo delle risposte propedeutiche a quello che seguirà al Ministero, chiediamo investimenti, chiediamo conferme per quanto riguarda i volumi produttivi e l’occupazione e vogliamo che le tre compagini in corsa, governo Acc e Stellantis diano garanzie».«Il governo si deve fare garante di questo investimento, si deve fare garante del fatto che Stellantis mantenga le produzioni a Termoli; Stellantis deve saturare il mercato finché la transizione all’elettrico non sarà definitiva; Acc deve dare delle conferme certe sul piano di investimento».

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