Più nera (forse nerissima) che grigia la fumata di ieri al vertice ministeriale sul tavolo Gigafactory, avvenuta nella sede del Mimit, Palazzo Piacentini, a Roma. Anticipata alle 8.45, rispetto alle 11 della convocazione iniziale, la contesa ha mostrato distanza tra le parti, dove al cincischiare di Acc e Stellantis ha replicato il decisionismo del ministro Adolfo Urso. Al culmine di un’estate caratterizzata dalle prese di posizione proprio su Stellantis, ha mostrato il volto autunnale del Governo, revocando i fondi Pnrr precedentemente indicati per il progetto di riconversione dello stabilimento di Termoli, ricollocandoli verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto, dopo l’incertezza manifestata sui tempi di realizzazione del nuovo sito produttivo. Insomma, quanto paventato giovedì scorso, dai segretari nazionali delle sigle metalmeccaniche, nel presidio in piazza Monumento, si è concretizzato, purtroppo. Il destino della fabbrica più importante del Molise resta appeso a un filo. «Serve maggiore chiarezza da parte dell’azienda, il governo rimane comunque disponibile a valutare altri fondi per Termoli dopo la presentazione del nuovo piano industriale», le parole che suonano ben oltre l’ultimatum, all’indirizzo del tandem Stellantis-Acc. Al tavolo riguardante la realizzazione della Gigafactory di Termoli da parte di Automotive Cells Company (Acc), joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno partecipato i vertici dell’azienda, i rappresentanti di Stellantis, il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, con l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Di Lucente, i sindacati confederali e di categoria nazionali e territoriali, e i tecnici del Mimit e del Ministero del Lavoro. Come ha reso noto lo stesso Mimit, durante l’incontro, Acc ha manifestato incertezza sui tempi di realizzazione delle Gigafactory di Termoli e Kaiserslautern, a causa del mutato contesto di mercato dell’auto elettrica, delle incertezze sulla domanda futura di componenti per l’industria automotive e della possibilità di adottare nuove tecnologie produttive per la realizzazione di batterie meno costose del 20-30%. Alla luce di quanto manifestato da Acc, e al fine di non pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e di allocare le risorse entro il 2026, il ministro Urso ha comunicato che procederà con il ricollocare i fondi previsti per la realizzazione del sito produttivo di Termoli verso altri investimenti coerenti con la transizione energetica del comparto, al fine di avere certezze sull’utilizzo delle risorse europee. Al contempo, Urso ha assicurato che «Il governo è disponibile a valutare di destinare ulteriori fondi, di altra natura, al progetto quando Acc sarà in grado di presentare il nuovo piano industriale per Termoli comprensivo della nuova tecnologia». Il tavolo sarà riconvocato entro la fine di ottobre per fare il punto sul piano che Acc intende adottare in ambito tecnologico, industriale e occupazionale per lo stabilimento. A seguire, è intervenuto anche il presidente della Giunta regionale del Molise, Roberti. «All’incontro al Ministero relativo alla realizzazione della Gigafactory a Termoli da parte di Acc, che ha confermato come l’azienda stia andando avanti con le sue attività di ricerca e sviluppo per la produzione di nuove celle meno costose e più efficienti, confermando l’impegno, già più volte comunicato, di gennaio 2025 per la definizione di un nuovo tipo di batterie da fornire a Mercedes e a Stellantis, così da poter finalmente avviare gli investimenti a Termoli e in Germania.Al contempo, Stellantis ha assicurato la continuità della produzione dei motori endotermici. Alla luce di tutto ciò, il Ministro ha chiarito che le attuali risorse non possono restare ferme rischiando di perderle, ma ha ribadito un concetto importante: non appena Acc sarà pronta a presentare il nuovo piano industriale e, dunque, pronta a firmare il contratto, risorse di altra natura saranno pienamente disponibili. Il Ministro Urso, inoltre, ha assicurato che avvierà un tavolo nazionale, al fine di capire, secondo lo stato attuale delle cose, su quali produzioni Stellantis intenderà proseguire la propria attività, al fine di fare fronte al possibile calo dei volumi degli attuali motori in produzione negli stabilimenti, ovviamente compreso quello di Termoli, ribadendo l’impegno a salvaguardare gli indotti dell’automotive della stessa azienda. Da parte nostra, la Regione Molise – ha ribadito il presidente Roberti – qualora dovesse essere necessario, è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione le risorse attingendo ai Fondi di Sviluppo e Coesione; tuttavia, il Ministro Urso ha assicurato che le risorse nazionali ci sono e saranno a disposizione non appena Acc presenterà il piano industriale sottoscrivendo i relativi accordi». Non era certo l’evoluzione attesa dalle parti che rappresentavano gli interessi del territorio e dei lavoratori, purtroppo il mercato dell’elettrico è debole, così come si aggiungono le incognite su costi e competitività dei prodotti, tanto che l’asticella che a giugno era stata sposata in avanti di sei mesi, fino a fine anno, assume i connotati di una gravidanza con parto podalico, almeno a nove mesi, perché il punto di breakdown sarà impostato non prima del primo trimestre del 2025. A ribadirlo proprio Acc: «Le autorità nazionali e locali hanno costantemente sostenuto le attività di Acc in Italia. Anche grazie a questo sostegno, Acc ha fatto molto finora a Termoli: ha acquistato 74 ettari di terreno, ha avviato lavori di movimentazione terra, scavo e carotaggi preliminari alle fondamenta della struttura, ha ottenuto l’autorizzazione ambientali e il permesso di costruire e ha condiviso con i sindacati le caratteristiche del processo produttivo, i profili professionali e l’organizzazione del lavoro. Acc era pronta a partire con la costruzione della Gigafactory a fine giugno, ma ha dovuto fare i conti con una transizione alla mobilità elettrica più lenta del previsto, che ha portato a un’evoluzione della tecnologia richiesta dai clienti. In coerenza con questo contesto di mercato, Acc sta lavorando a un progetto di ricerca e sviluppo per aggiungere al proprio portafoglio nuove chimiche di celle a basso costo, con l’obiettivo di presentare nei prossimi mesi un nuovo prodotto competitivo in grado di sostenere il target dei propri clienti di diffondere l’elettrificazione nel mercato di massa. Acc intende confermare il proprio piano industriale e la strategia di costruzione in Italia non prima del primo trimestre del 2025 (e lo stesso per la Germania). L’annuncio del governo italiano sulla disponibilità di sussidi pubblici nazionali compatibili con l’eventuale tempistica di un nuovo piano industriale è fondamentale per sostenere la competitività degli investimenti di Acc in Italia. Acc continua a lavorare con il governo in un dialogo aperto e costruttivo, per sviluppare nuove opzioni di sovvenzioni pubbliche necessarie per la fattibilità del progetto». Stellantis va per la sua strada, quella dell’elettrico, col programma Dare Forward che vorrebbe la piena decarbonizzazione nella produzione dei veicoli al 2030. Posizione ribadita dal responsabile delle risorse umane Giuseppe Manca, che era stato in basso Abruzzo pochi giorni fa sottolineare come la linea del gruppo diretto da Carlos Tavares non muta e così: «Stellantis conferma il proprio impegno strategico verso l’elettrificazione, per la quale l’accesso a batterie efficienti e convenienti è una componente chiave. In questo contesto, come azionista di Acc, valuterà il business case che l’azienda dovrà sviluppare, considerando le nuove possibilità tecnologiche e il contesto generale del mercato. Comprendiamo che tale valutazione potrebbe avvenire nel primo trimestre del 2025. Nel frattempo, mentre Acc rielabora la sua proposta, il livello di produzione dei motori nello stabilimento di Termoli sarà supportato dalla nostra decisione di investire sull’ibrido per Panda, 500 e Jeep, soggetto sempre al livello degli ordini dei clienti. Ringraziamo il Governo e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per aver contribuito alla revisione Euro 7 che ha permesso di estendere la produzione della Panda fino al 2029. Qualsiasi ulteriore valutazione del livello di attività presso l’impianto di Termoli sarà condotta quando Acc avrà completato la sua revisione del piano aziendale». Intanto, lo stesso Tavares con Stellantis Pro One ha celebrato ieri un’importante pietra miliare, inaugurando il suo nuovo polo globale per i veicoli commerciali presso il Mirafiori Automotive Park 2030 di Torino. L’Hub riunisce tutte le funzioni che armonizzano la strategia e le linee guida della business unit per aumentare l’efficienza e la velocità del processo decisionale. Il nuovo hub, composto da oltre 80 professionisti, integrerà diverse funzioni trasversali, tra cui ingegneria, marketing, sviluppo prodotto, vendite, logistica, comunicazione, finanza, risorse umane, acquisti, veicoli ricreazionali, produzione e altre attività incentrate sul cliente. Inoltre, fungerà da “centro direttivo” per tutti i dipendenti coinvolti nel business globale dei veicoli commerciali. Questi team si coordineranno con i centri di competenza e gli stabilimenti di produzione di tutto il mondo, sostenendo la missione di Stellantis Pro One di rafforzare la propria leadership globale nei veicoli commerciali. «L’hub globale per i veicoli commerciali di Stellantis Pro One è nato per riunire il talento delle nostre persone in team dedicati, dislocati in tutte le nostre regioni, per realizzare il nostro obiettivo di diventare leader mondiali nel settore dei veicoli commerciali, in un segmento molto redditizio che rappresenta un terzo del nostro fatturato – ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis – la decisione di assegnare questo Hub a Mirafiori è un’ulteriore testimonianza del nostro profondo impegno in Italia», ribadendo come negli ultimi anni, Stellantis ha investito in Italia più di 2 miliardi di euro l’anno, concentrandosi su nuovi prodotti e siti produttivi. In questo contesto, lo stabilimento di Atessa si conferma centrale nella strategia di Stellantis. «Continueremo a costruire un modello di business sostenibile in Italia, un modello che richiede il sostegno dei sindacati, dei fornitori e delle istituzioni. Un impegno comune per formare una forte squadra italiana», ha aggiunto Carlos Tavares.

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