Ancora una interrogazione sui temi dell’automotive e Stellantis, con riferimento anche alla Gigafactory di Termoli è stata presentata dalla componente dem, sempre al Senato della Repubblica. A prendere l’iniziativa il senatore Andrea Martella (Pd), che dopo 4 legislature alla Camera, nel 2022 è stato eletto a Palazzo Madamo (è stato anche sottosegretario nella precedente legislatura, da esterno). Martella ha rivolto l’interrogazione, firmata anche dal senatore abruzzese Michele Fina, che aveva promosso un atto simile appena 4 giorni prima (quella di Martella è del 30 settembre scorso), al Ministro delle imprese e del made in Italy. «Premesso che: secondo i recenti dati ISTAT, la produzione industriale italiana a luglio 2024 ha segnato una contrazione pari allo 0,9 per cento su base mensile e al 3,3 per cento in confronto con lo stesso mese dello scorso anno. In tale contesto, ad appesantire sensibilmente la media è stato il settore automotive che ha registrato una contrazione del 24,8 per cento rispetto a luglio 2023 e del 4,3 per cento rispetto a giugno 2024; nell’ambito del settore, l’indice della produzione di autoveicoli ha registrato a luglio un calo del 35,1 per cento rispetto al mese precedente e del 21,8 per cento nel periodo cumulato da gennaio a luglio. Secondo i dati ANFIA, la produzione domestica di autovetture si è fermata a 23.000 unità nel mese di luglio, in calo del 54,7 per cento rispetto al corrispondente mese del 2023, mentre nel cumulato dei primi 7 mesi sono state prodotte 225.000 autovetture con una contrazione del 35,5 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente; le stime per l’intero anno 2024 prevedono che in Italia saranno prodotte al massimo 350.000 automobili cui dovrebbero aggiungersi 300.000 veicoli commerciali. Tale livello di produzione si caratterizza in termini di grave insufficienza in relazione agli standard di tenuta delle economie di scala negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Pomigliano d’Arco e Melfi; difficoltà si riscontrano, conseguentemente, anche nel settore della produzione di parti e accessori per autoveicoli, in calo a luglio del 20,1 per cento rispetto al mese precedente e del 18,3 per cento nel suddetto periodo cumulato; particolarmente preoccupante è l’andamento del settore delle vendite commerciali. Ad agosto 2024, terminato l’effetto degli incentivi all’acquisto concessi nei precedenti mesi, le automobili vendute hanno fatto segnare un calo del 13,4 per cento. Nei primi 8 mesi del corrente anno, le auto vendute sono state poco più di un milione con un calo del 18,5 per cento rispetto al 2019 (ultimo anno pre COVID); in tale contesto, Stellantis, ad agosto 2024, ha registrato una contrazione di oltre il 30 per cento delle vendite ed il marchio FIAT, primo in Italia nei precedenti 8 mesi, è stato superato da Toyota, Volkswagen e Dacia; la produzione di autoveicoli presso l’impianto Stellantis di Mirafiori (Torino) è scesa dell’83 per cento rispetto al periodo di gennaio-agosto 2023. Nei primi 8 mesi del 2024 sono state prodotte 18.500 automobili a fronte delle 52.000 registrate nello stesso periodo del precedente anno e le previsioni per il 2024 riportano la produzione ad appena 20.000 vetture contro le 200.000 necessarie per tenere in vita l’impianto, il ritorno in linea presso lo stabilimento di Torino avvenuto in data 2 settembre, dopo una sosta di 7 settimane, e che ha riguardato poco meno di 500 operai, impiegati in un solo turno della 500 elettrica e per assemblare un centinaio di vetture al giorno, è stato immediatamente bloccato dalla comunicazione, fatta il 12 settembre, dell’avvio della cassa integrazione a partire dal 13 settembre e fino al 14 ottobre 2024; in data 18 settembre, Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali il ricorso alla cassa integrazione ordinaria dal 14 al 27 ottobre anche in relazione allo stabilimento di Atessa (Chieti) e dal 14 al 20 ottobre per lo stabilimento di Termoli, riferendo che: “per Atessa, la misura si è resa necessaria da situazioni congiunturali legate alla mancanza di ordini in relazione al rallentamento del mercato europeo dei veicoli commerciali nel primo semestre dell’anno e che non ha ancora assorbito qualche piccolo segnale positivo arrivato nei successivi mesi estivi. Anche per Termoli la causa è legata all’andamento del mercato, in questo caso delle vetture”; in data 14 ottobre è fissata, al momento, la possibile ripresa delle attività dello stabilimento di Torino, ma, in ragione dell’attuale mancanza di novità sulle linee di produzione nel breve e nel medio periodo, diverse sigle sindacali hanno già annunciato come molto probabile che la ripresa delle attività non sarà su base continuativa ma riguarderà soltanto alcune singole giornate di lavoro fino a fine anno; la contrazione della produzione ha recentemente coinvolto anche lo stabilimento di Melfi (Potenza) dove si sono verificate interruzioni temporanee dell’attività in alcune giornate di settembre e la sospensione temporanea della produzione di Fiat 500X; in ragione delle difficoltà produttive del settore nei primi 7 mesi dell’anno corrente, le richieste di cassa integrazione hanno subito un forte incremento. Tra gennaio e luglio 2024 le ore di cassa integrazione erogate nel settore (produttori e fornitori) sono salite del 18 per cento da 234.801 a 286.071. In tale contesto, la crisi del gruppo Stellantis contribuisce alla crescita della richiesta dell’ammortizzatore sociale con migliaia dei suoi operai attualmente in cassa integrazione; i sindacati confederali hanno proclamato per il prossimo 18 ottobre uno sciopero generale che riguarderà l’intero settore auto per una durata di 8 ore, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo intenda tempestivamente adottare tutte le misure ritenute necessarie a sostenere la filiera dell’automotive nel superamento dell’attuale fase di crisi, sul fronte sia della produzione sia della vendita, a partire dal rifinanziamento degli incentivi all’acquisto dei veicoli, con priorità per quelli elettrici e per i veicoli a basse emissioni di anidride carbonica; quali misure intenda adottare per favorire il rapido superamento delle situazioni di crisi industriale in atto nella filiera dell’automotive, in particolare nel settore della produzione di autovetture, e la continuità operativa degli stabilimenti, al fine di evitare licenziamenti di addetti, e quali misure intenda predisporre per le situazioni di potenziale crisi che stanno emergendo nel settore e che rischiano di avere pesanti ricadute occupazionali nei territori, in particolare nei principali stabilimenti produttivi del Paese; se ritenga che le risorse per gli ammortizzatori sociali siano sufficienti a sostenere nei prossimi mesi la tenuta occupazionale dell’intero settore; quali misure intenda adottare per sostenere la filiera industriale dell’automotive per accompagnare i processi di modernizzazione e trasformazione degli impianti, sul fronte degli investimenti innovativi e di ammodernamento tecnologico, per le attività di ricerca e sviluppo e per gli interventi per la formazione professionale continua degli addetti».

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