I titoli concessori rilasciati dai Comuni sulla legge nazionale del 2018 devono essere riconosciuti, quelli prorogati al 2033. E’ quanto emerso ieri nell’ambito dell’assemblea nazionale del Sib a Rimini, ma la battaglia è senza quartiere. «Tutt’altro che rassegnati, tutt’altro che contenti, la lotta continua». Non usano mezzi termini i balneari, per voce del presidente del Sib-Confcommercio, Antonio Capacchione, che ieri ha promosso l’assemblea nazionale in occasione del Ttg di Rimini. Una riposta diretta anche alle dichiarazioni rilasciate in sede d’inaugurazione della rassegna promozionale dal ministro Daniela Santanché. «Come ben sa, o dovrebbe sapere, l’intera categoria, nessuno escluso, – aggiunge – è delusa ed insoddisfatta del provvedimento legislativo appena varato dal governo sulla questione nel decreto infrazioni. Si tratta di una legge sbagliata, ingiusta e dannosa. Sbagliata in quanto non applica correttamente la direttiva Bolkestein, – ragiona – per esempio sulla questione della scarsità della risorsa presupposto per la sua applicazione così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ingiusta perché non tutela adeguatamente le aziende attualmente operanti. Ed è una legge dannosa per il Paese perché rischia di far saltare un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia. Una legge che per i balneari peggiora persino le disposizioni della previgente legge varata dal precedente governo. Basta vedere l’indennizzo previsto per coloro che dovessero perdere la concessione che non contempla non solo il valore aziendale, ma neppure l’avviamento così come era invece stabilito dalla legge precedente. L’insoddisfazione del settore la stiamo registrando nelle assemblee che stiamo tenendo in tutto il Paese. Si tratta di una brutta legge che non convince neppure il Parlamento visto che sono stati presentati ben 244 proposte emendative, (da parte di tutti i gruppi parlamentari), a conferma di un provvedimento lacunoso e superficiale che merita di essere profondamente modificato in sede di conversione». La Santanchè aveva sottolineato come «Sulle concessioni demaniali è stato fatto un grande lavoro, sono state spostate al 2027. C’è ancora questa interlocuzione con la Commissione europea ma sono convinta che anche i balneari dovrebbero essere contenti della situazione». Per il presidente del Sib-Confcommercio Molise, Domenico Venditti: «Si tratta sicuramente di dichiarazioni concertanti da parte del ministro Santanchè, in quanto non so se vive letteralmente su un altro pianeta, ma non sul pianeta sicuramente dei balneari. Una legge che non ha soddisfatto per nulla, proprio perché non c’è nessun vantaggio, non c’è nessuna tutela, non vi è nessun riconoscimento a una categoria che ha investito da oltre 100 anni. Il comparto balneare ha promosso il turismo e vale per una quota importante il Pil generato da questo comparto. Noi ci auguriamo che comunque il governo possa rendersi conto e cambiare il tiro, magari accogliendo alcuni emendamenti che sono stati presentati al testo di legge che sta per essere approvato anche in Parlamento. Nella nostra assemblea ribadiremo la nostra posizione, che ormai il nostro presidente Capacchione sta ripetendo in ogni assemblea regionale, con tutti i sindaci e anche i governatori, che sono la maggior parte dalla nostra parte». Parole in linea con quelle di Capacchione, che ha definito davvero sconcertante e sorprendente la dichiarazione del Ministro Santanchè, «incredibile e provocatoria».