Chiude la disfida sull’automotive col consigliere regionale del M5S Roberto Gravina, con questa nota, il Governatore del Molise Francesco Roberti.
«È evidente che Gravina voglia far passare l’argomento Stellantis come una materia oscura, cercando di argomentare psuedo-giustificazione sul Golden Power, al fine di assolvere il suo ‘Líder Máximo’, Giuseppe Conte, che ha completamente ignorato questo istituto durante il suo Governo bis, quando era il momento di salvare l’automotive in Italia.
Dunque, il significato della Golden Power è dare poteri speciali al Governo, che può esercitare nei settori strategici al fine di tutelare l’interesse nazionale.
Gravina finge di non capire e crede che, con mozioni e interpellanze, può risolvere i disastri prodotti durante il Governo del Movimento 5 Stelle.
Il buon esempio, su cosa avrebbe dovuto fare Giuseppe Conte, gli è stato dato dal Governo Meloni, che ha esercitato il golden power “mediante prescrizioni” sulla cessione di Comau da parte di Stellantis.
Palazzo Chigi, dunque, ha autorizzato la vendita, ma sono state stabilite anche delle prescrizioni per salvaguardare investimenti, occupazione, impianti, brevetti e proprietà intellettuali.
Non si accetta, dunque, che il Governo Conte bis è stato inadeguato nella gestione della fusione Fca-Psa, non accettando la realtà che non si sia fatto il possibile per salvaguardare l’interesse nazionale.
Gravina, inoltre, parla della produzione di nuovi modelli senza specificarne volumi, tipologia e tempistiche; mentre Tavares ha indicato, al Salone di Parigi, la rotta tracciata dall’azienda con investimenti sulla piattaforma elettrica e, pertanto, al fine di favorire l’acquisto dei modelli elettrici, nonostante non faccia mistero delle difficoltà del mercato, auspica lo stanziamento di ulteriori e lauti incentivi, i quali, se concessi, creerebbero un ulteriore buco nel bilancio dello Stato, simile a quello generato dal Superbonus 110%.
Inoltre, non si può nemmeno sottacere che l’automotive italiana ha una storia ultracentenaria, sopravvissuta a due Guerre Mondiali, ma sepolta dal Governo 5S-PD, poiché sarebbe stato sufficiente non genuflettersi al Governo francese, che ad oggi, avendo fatto ricorso, tramite Cassa Depositi e Prestiti francese, alla Golden Power ha imposto che la produzione negli Stabilimenti nazionali non subisca né la delocalizzazione, né la riduzione di volumi né tagli del personale.
In Italia, guarda caso, ciò che si produceva nei nostri stabilimenti oggi è stato delocalizzato in Marocco, Algeria, Serbia, Polonia e Spagna con i nostri operai trasferiti a lavorare in Francia. Dunque, dinanzi a tale disastro non c’è mozione o interpellanza presentata in Consiglio regionale, che possa assolvere gli errori commessi dal Governo Conte bis 5S-PD».