Al netto di quelle che saranno presenze di supporto e sostegno, sia di parti politiche che di altra derivazione, sono quasi 600 le persone di matrice sindacale che oggi confluiscono a Roma, prima in piazza Barberini, quindi in piazza del Popolo. Undici pullman coi lavoratori che hanno aderito all’invito-appello di Fim-Cisl, Uilm e Fiom-Cgil, con rispettivamente quattro (di cui due da Vasto, ma molisani), cinque e due autobus, con base a Termoli da piazza Donatori di Sangue, dove dalle 5 si muoveranno lungo le direttrici che porteranno alla capitale, con teppe intermedie per far salire coloro che partecipano allo sciopero nazionale sull’automotive. «Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto». Questo lo slogan scelto da Fim Fiom e Uilm per lo sciopero del settore automotive del 18 ottobre, a Roma, che vede oggi la partecipazione di migliaia di lavoratori provenienti da tutta Italia. È previsto un concentramento a Piazza Barberini alle ore 9.30 dove i segretari generali di Fim Fiom Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella faranno un punto con la stampa presente. Il corteo arriverà in Piazza del Popolo dove ci saranno gli interventi dei delegati e dei Segretari generali. Saranno presenti a Roma anche delegazioni di sindacati europei e mondiali. In particolare parteciperanno: Judith Kirton Darling, Segretaria Generale IndustriAll Europe; Christine Olivier, Segretaria Generale Aggiunta IndustriAll Global; Brandon Campbell, Direttore della Regione 4 del sindacato americano UAW Juan Blanco, Responsabile internazionale del sindacato spagnolo CCOO; Matthew Frantzen, Presidente locale UAW di Belvidere; Fabrice Jamart, delegato centrale di Stellantis della CTG-FTM; Jamal El Yakoubi, Responsable syndicale Acv-Csc Metea. La vertenza simbolo della mobilitazione nazionale ci riguarda molto da vicino, è quella della Gigafactory di Termoli, perché la partita si è resa incandescente proprio dopo il tavolo del 17 settembre al Mimit, quando Stellantis e Acc hanno nicchiato sulla conferma del progetto, rinviando la palla a centrocampo e alla primavera 2025, causando la revoca dei fondi del Pnrr da parte del ministro Adolfo Urso, precedentemente assegnati. Non a caso, ci saranno anche il governatore Francesco Roberti e il suo vice Andrea Di Lucente a dar manforte a chi protesta, ma non solo loro. Prevista la presenza del vice sindaco di Termoli, Michele Barile, e immaginiamo anche altri. «Grave tutto quello che sta accadendo all’industria dell’Auto e di conseguenza al suo indotto, le preoccupazioni che abbiamo evidenziato anni fa sul tema della Transizione all’elettrico oggi prendono consistenza. Tanti troppi i posti di lavoro persi nel settore automotive in un tutto il panorama italiano ed Europeo, tante le piccole medie imprese che hanno chiuso.
La direzione presa a favore dell’elettrico deve seguire una chiara direzione, le scelte imposte dall’Europa se devono essere rinegoziate non lo si può fare a spese dei lavoratori. In Italia, denunciamo da tempo, manca una seria politica industriale che favorisca i processi di riconversione e di reindustrializzazione, e che non disperda tutto il valore aggiunto che l’industria metalmeccanica dell’auto ha dato a questo paese in termine di ricchezza economica ed eccellenze professionali.
In Molise viviamo la più difficile delle situazioni, due province Campobasso ed Isernia in crisi ormai da anni, con nuclei industriali in spopolamento e che non vedono nuovi sviluppi di crescita. Il più grande insediamento legato al settore automotive di Termoli oggi rappresenta il chiaro esempio di come se non si crede davvero alla transizione green l’impatto socioeconomico sarà drammatico per la regione ed i suoi cittadini. L’opportunità della riconversione del sito ex Fiat oggi Stellantis di Termoli è quello che tutti ci aspettiamo, soprattutto a seguito delle dichiarazioni del Ceo di Stellantis stessa in cui conferma il piano industriale e lo stop delle produzioni endotermiche entro il 2030. Acc o Gigafactory, come volano per credere ancora nell’Italia nel suo tessuto industriale e sociale fatto di professionalità e capacità. L’industria metalmeccanica deve tornare ad essere considerata il vero valore aggiunto della nostra economia, non cerchiamo colpevoli ma tutti hanno la propria responsabilità, dobbiamo garantirci una opportunità e per questo; mon cadiamo nell’errore di guardare al passato, a ciò che si poteva o non poteva fare, siamo ancora fiduciosi che possiamo garantirci un futuro, ma dobbiamo essere uniti, questo è un nuovo inizio, noi vogliamo esserci», questo il messaggio diffuso dai confederali sul nostro territorio.
Ma lo sciopero, come è noto si sdoppia, perché anche le sigle Fismic-Confsal, Ugl Metalmeccanici e Aqcf-r hanno proclamato la protesta, che però faranno proprio dinanzi allo stabilimento Stellantis di Termoli, chiamando a raccolta gli amministratori del basso Molise. Qui ci saranno il sindaco Nico Balice, il senatore Costanzo Della Porta e tanti primi cittadini. «L’evento, dal titolo “Scioperiamo oggi per lavorare domani. L’Automotive merita di più, rappresenta un’importante occasione per promuovere una riflessione collettiva e portare alta la voce dei lavoratori che affrontano le criticità che interessano il settore automotive, di fondamentale importanza per l’economia del nostro territorio, del Paese e dell’Europa. A partire dalle 10, tale evento sarà un simbolo di unità e di partecipazione attiva, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sottolineare l’importanza delle nostre istanze in difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori del settore automotive. Alla luce della particolare complessità che caratterizza la situazione attuale dell’industria automobilistica e manifatturiera, riteniamo imprescindibile un’azione al fine di salvaguardare e valorizzare le potenzialità del comparto. La manifestazione costituirà un’occasione privilegiata per illustrare le criticità attuali e presentare richieste specifiche agli interlocutori istituzionali e alle aziende coinvolte, con la consegna delle nostre proposte al Prefetto. Alla luce della centralità strategica del settore automotive per il tessuto economico e occupazionale del nostro Paese, riteniamo fondamentale la partecipazione delle Istituzioni a questo evento, quale segnale tangibile di attenzione e sostegno verso le istanze del comparto e dei suoi lavoratori, contribuendo a consolidare un percorso condiviso, volto alla salvaguardia dell’occupazione e al rilancio della produzione nazionale in un’ottica di sostenibilità e innovazione».
Stellantis ha avviato la pubblicazione di stime trimestrali sulle consegne consolidate globali ed i relativi commenti sulle tendenze più significative del business. Con il termine “consegne” si identificano i volumi di veicoli consegnati alla rete di vendita, ai distributori o direttamente dal costruttore ai clienti finali sia individuali sia per le flotte, che determinano i ricavi del Gruppo. Le consegne consolidate nel trimestre chiuso il 30 settembre 2024 sono state stimate in 1.148mila unità, il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il calo delle consegne è stato maggiore rispetto a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo, che si sono ridotte di circa il 15%, scontando l’impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.