A cento anni dalla nascita del parlamentare termolese Girolamo La Penna (15 giugno 19224) la comunità molisana e termolese ha ritenuto doveroso ricordarne la figura politica. L’ha fatto nel pomeriggio di ieri, quando amministratori di nuovo corso e protagonisti della Prima Repubblica, in un solo abbraccio nella memoria, hanno partecipato all’inaugurazione del busto in bronzo di uno dei padri nobili del Molise, che ora si trova su viale Federico di Svevia, prima del belvedere dei fotografi e a pochi passi dal Castello Svevo.
Il presidente dell’associazione “Girolamo La Penna”, Nicola Felice, è riuscito a coinvolgere tante persone, istituzioni, forze dell’ordine, ma anche la gente comune, che ancora ne ricorda le gesta di quell’uomo espressione del riscatto di una terra che ha saputo instradarsi sullo sviluppo. Presente anche il presidente onorario, Giovanni Di Giandomenico, come tanti di quei politici d’antan che ne hanno rappresentato l’eredità.
Il Comune ha visto la presenza del presidente del Consiglio Annibale Ciarniello in fascia tricolore, ma tanti erano gli assessori e i consiglieri a non mancare all’evento celebrativo, con la benedizione del vescovo Gianfranco De Luca e la regia di Stefano Leone. Subito dopo, tutti in sala consiliare, dove un filmato ha riportato alla luce testimonianze su chi fosse La Penna, nel saluto del sottosegretario Vincenzo Niro.
«Ci siamo ritrovati in tanti, oggi, con l’onore e la responsabilità di fare memoria del nostro patrimonio collettivo, in questo caso di un periodo storico di grande fermento politico e di una personalità illustre della scena istituzionale molisana e nazionale, un uomo che ha difeso e promosso senza mai risparmiarsi i nostri valori identitari. Girolamo La Penna è stato per noi il faro proiettato al di là del mare e la solida àncora di chi ha visto il Molise nascere e crescere in un’epoca di soggetti politici vivi, dove le decisioni, da Roma in giù, si prendevano insieme nel partito e tra i partiti, retti da argomentazioni, diplomazia e lungimiranza. Tra i padri fondatori della nostra Regione, dall’alto di un ruolo centrale e ben definito, forte dell’autorevolezza del leader politico vero, a La Penna va oggi il nostro deferente ricordo. Straordinarie le sue capacità relazionali e il dinamismo sul territorio, ha attirato consensi come pochi altri nella storia della politica regionale.
Un uomo di governo che ha indirizzato le proprie doti organizzative al servizio della comunità. La sua presenza è tangibile in ciò che ci ha lasciato, lui, giovane brillante formatosi un passo per volta nell’agone di una classe dirigente che varcava con fierezza e buon nome i confini regionali.
Quella di oggi, con il ricordo sentito e l’inaugurazione del monumento in bronzo, è una giornata che esprime il valore della memoria come quel tramite che ci fa voltare indietro per guardare avanti con orgoglio e rinnovata speranza».

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