Dei tanti orrendi episodi a cui stiamo assistendo, quotidianamente, nelle cronache, molti anche con epiloghi fatali, ha destato un particolare allarme sociale, oltre che sdegno, quanto avvenuto ieri mattina, intorno alle 8, a Termoli. Recarsi a scuola, nell’età della secondaria di primo grado, può nascondere insidie, rischi e pericoli. Sicuramente, di questo avviso sono la ragazzina aggredita senza ritegno e senza motivo, ma non ce ne potrebbe mai essere uno, nel tratto di strada che da via del Molinello porta alla zona delle scuole e dell’ex pretura. Un ragazzo, piuttosto atletico, con una cicatrice vistosa alla base del collo, ha sferrato un colpo alla testa dell’adolescente, tramortendola e facendola cadere a terra. La studentessa, quando si è rialzata con l’aiuto di una signora che stava accompagnando a scuola suo figlio, nemmeno aveva capito cose fosse successo, pensava di essere stata investita. Il malfattore, dopo l’assurdo gesto, si è dileguato. Era giunto nei pressi con un fare spedito, quasi di atleta in via di riscaldamento e chi conosce quel quartiere ha riferito che non è nuovo farsi vedere. La ragazzina è stata poi accompagnata a scuola e lì sono stati avvisati familiari e Polizia. La volante del commissariato si è recata a scuola e ha raccolto la testimonianza della scolara e della signora che l’ha soccorsa. Caccia aperta, dunque, all’autore di questa miserabile aggressione. Sui social dopo che la notizia si è diffusa, c’è stato un tam-tam di commenti, tra cui quello di chi nel mondo della scuola opera: «Questo accade perché ,oltre alla delinquenza ormai dilagante che ci circonda anche qui, non essendo più Termoli quell’isola felice di molti anni fa, succede soprattutto perché occorrerebbero più controlli da parte delle forze dell’ ordine in tutti gli ordini e grado e prevedere almeno una pattuglia a sorvegliare negli orari di accesso, visto che molti genitori sono costretti a lasciare i propri figli incustoditi nei minuti precedenti davanti ai cancelli, perché costretti a correre a lavoro🥹 e con l’ansia e la preoccupazione di tale gesto».

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