«Noi che lavoriamo 20 ore al giorno per sei mesi veniamo penalizzati, nonostante sia la nostra unica fonte di sostentamento, a differenza dei circoli che rappresentano fette di società benestanti. La Costituzione repubblicana si fonda sul lavoro, ma chi ci governa oggi evidentemente ha altri parametri e lobby a cui rispondere». Non usa mezzi termini il presidente del Sib-Confcommercio Molise, Domenico Venditti, che ha commentato la notizia diffusa a livello nazionale e al centro di una severa reprimenda da parte del suo presidente nazionale, Antonio Capacchione, che tuona: «Oltre al danno, la beffa. Sarebbe un sonoro “schiaffo” ai balneari e al paese salvare dalla Bolkestein solo i circoli sportivi e non anche chi ci lavora e ci campa. Da notizie di stampa non smentite da fonti di Governo apprendiamo sgomenti che il Governo e il Parlamento, con il beneplacito della Commissione europea, sarebbero orientati a escludere dall’applicazione della Bolkestein i circoli sportivi e, per il resto, lasciare immodificato il decreto infrazioni sulle concessioni demaniali. Per cui tutti i circoli sportivi anche quelli più esclusivi, blasonati e aristocratici fuori dall’obbligo di gara a differenza di tutte le altre concessioni (stabilimenti balneari, ristoranti, chioschi, alberghi, campeggi, ecc.) che invece saranno sottoposte a una legge sbagliata, ingiusta e dannosa. Sbagliata perché non applica correttamente la cd Direttiva Bolkestein che impone la messa a gara solo se vi è l’impossibilità del rilascio di nuove concessioni demaniali così come ripetutamente chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea e da ultimo recentemente anche dalla nostra Corte Costituzionale per le analoghe concessioni idroelettriche (vedere ordinanza numero 161 del 7 ottobre scorso). Ingiusta perché non tutela adeguatamente le aziende attualmente operanti con indennizzo adeguato e non quello previsto apparente e fittizio. E dannosa perché distrugge un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il Mondo ci invidia. Davvero sconcertante che, ad eccezione della detta esclusione dei circoli sportivi, sembra che non sarà recepito nessuno degli oltre duecento emendamenti proposti da tutti i gruppi parlamentari di ogni schieramento politico (alcuni su richiesta di Regioni e Comuni) per un provvedimento più corretto e giusto. Sarebbe uno “schiaffo” non solo a tutti coloro per i quali la concessione demaniale è l’unica fonte di lavoro e di reddito ma anche al Paese che in questo modo rischia di distruggere un settore strategico dell’economia italiana. È proprio il caso di dire che per i balneari al danno si aggiungerebbe la beffa». Capacchione, peraltro, era reduce dall’assemblea dei balneari campani, che alla presenza dei vertici nazionali del sindacato, è stata fortemente critica verso il provvedimento del Governo che mette in crisi un settore di grande rilevanza imprenditoriale ed occupazionale in tutta la regione che vede nel turismo uno dei caposaldi della propria economia. «Una brutta legge che danneggia gli attuali operatori e rischia di distruggere la balneazione attrezzata italiana che costituisce un patrimonio del Paese». È quanto emerso in sintesi nel corso dell’Assemblea degli imprenditori balneari organizzata da Sib-Confcommercio Campania. Una legge che colpisce non solo i balneari ma l’intero comparto sul mare: la parte più preziosa del turismo italiano. «Abbiamo inviato ai parlamentari di ogni schieramento politico un insieme di emendamenti per correggere profondamente il decreto legge varato dal Governo. Lo stesso ha sbagliato a non aver coinvolto, nella stesura della nuova disciplina non solo la categoria interessata, ma neppure le Regioni e i Comuni. Così come ha sbagliato ad aver impugnato la legge Toscana che cerca di garantire un indennizzo più giusto ai concessionari che dovessero perdere la concessione. Ci auguriamo che il Parlamento li recepisca. Metteremo in essere qualsiasi iniziativa sindacale e giudiziaria che sarà necessaria per salvaguardare il lavoro e il frutto del lavoro dei balneari italiani», aveva dichiarato Antonio Capacchione, Presidente Sib-Confcommercio insieme a Salvatore Trinchillo, Vice Presidente nazionale Sib-Confcommercio e Presidente Sib-Confcommercio Campania.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.