A difesa della pesca nel Mediterraneo. Spagna, Francia e Italia fanno fronte comune e il ministro Lollobrigida incassa il plauso delle associazioni di categorie. «Apprezziamo l’impegno del Ministro Lollobrigida e del Governo a difesa del settore ittico italiano, per scongiurare ulteriori riduzioni delle giornate di pesca nel 2025, in particolare nel Mediterraneo Occidentale. Il documento congiunto promosso dall’Italia, insieme a Francia e Spagna diventa così fondamentale per arrivare con una posizione più forte e comune al Consiglio Agrifish di dicembre che deciderà le possibilità di pesca per il prossimo anno.
Il 16 settembre, la Commissione europea ha pubblicato la sua Proposta per le possibilità di pesca 2025. Per il Mediterraneo Occidentale prevede di entrare in una “fase permanente” dopo gli ultimi anni di “fase transitoria”, che hanno visto misure per ridurre le possibilità di pesca del 40%. Tuttavia, non si è mai parlato di un piano a due fasi, del quale non si conosce il futuro delle decisioni prese per gestire la pesca in quest’area, che potrebbe comportare ancora una riduzione dello sforzo di pesca. Un approccio intollerabile che umilia ancora una volta il nostro comparto – dichiara Francesca Biondo, direttrice di Federpesca – come Federpesca, ci siamo impegnati fin da subito a sostenere questo approccio, sottoscrivendo due lettere unitarie, insieme alle rappresentanze datoriali e sindacali di Francia e Spagna, per rafforzare la posizione dell’Italia in vista del Consiglio Agrifish di fine anno e non trovare compromessi su ulteriori riduzioni delle possibilità di pesca.
Il documento congiunto promosso dall’Italia rappresenta pertanto una volontà comune da parte di più Paesi membri nel garantire che le misure che andranno ad avere un impatto su migliaia di pescatori e famiglie vengano prese in modo equo e basate su un processo decisionale trasparente, partecipativo e efficace. Non pertanto costruito su scelte improvvisate all’ultimo momento, ma fondato su una riflessione attenta e pianificata, capace di considerare tutti gli aspetti e le implicazioni a lungo termine. Diventa dunque fondamentale non prevedere ulteriori riduzioni nel 2025, per lasciare il tempo di valutare i risultati degli scorsi anni e prendere decisioni per garantire un futuro al settore, che sia sostenibile a livello economico, ambientale e sociale».
Nella riunione di ieri del Consiglio Agrifish, si è svolto un confronto costruttivo tra le delegazioni italiana, francese e spagnola, culminato nella presentazione di un documento congiunto volto a sostenere le marinerie europee in difficoltà. Il documento, illustrato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida durante il punto stampa al termine del Consiglio, richiede una moratoria sulla riduzione dello sforzo di pesca per il 2025.
L’iniziativa riconosce i significativi sacrifici sostenuti dal settore negli ultimi anni, che hanno portato a una contrazione delle marinerie, minacciando la capacità di garantire una produzione alimentare sostenibile. Il documento sottolinea la necessità di un approccio equilibrato che tenga conto delle legittime esigenze di tutela ambientale e del mare, insieme agli altri due pilastri stabiliti dall’Unione Europea: il sostegno economico alle imprese e la garanzia di equità per i produttori.
«Abbiamo presentato un documento congiunto con Francia e Spagna perché crediamo fermamente che sia fondamentale unire le forze per difendere il settore della pesca, che è parte integrante della nostra identità alimentare e culturale. Senza un intervento deciso rischiamo di perdere un patrimonio inestimabile. La moratoria richiesta per il 2025 permetterà al settore di trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sviluppo economico, difendendo i sacrifici compiuti finora dalle nostre imprese e rilanciando le marinerie con nuove prospettive di crescita», ha dichiarato il Ministro.
La proposta ha ricevuto ampio consenso, evidenziando l’importanza di un dialogo condiviso tra Stati membri accomunati da valori e obiettivi simili. «Questo tavolo di confronto dimostra che è possibile unire tutela ambientale, sostenibilità economica e salvaguardia del patrimonio produttivo europeo. L’impegno per una sovranità alimentare concreta si traduce, quindi, in misure che proteggano e rilancino gli asset produttivi, sostenendo le imprese e promuovendo uno sviluppo armonico», ha aggiunto il Ministro.
Il mondo delle cooperative sostiene che «Il documento congiunto presentato a Bruxelles dai Ministri della pesca di Italia, Francia e Spagna rappresenta un fatto molto importante per le marinerie mediterranee. La richiesta di un congelamento dell’attuale sforzo di pesca per il 2025 unitamente alla riapertura dei negoziati sul Mediterraneo occidentale fa ben sperare, commentano Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop agroalimentare, «Siamo davvero grati al ministro Lollobrigida per aver coinvolto i colleghi di Spagna e Francia aprendo un fronte comune mediterraneo. Dobbiamo porre un freno ai vincoli ed alle restrizioni in virtù di un principio precauzionale che rischia di trasformarsi in una feroce mannaia per le imprese e gli equipaggi. Le 1020 istanze di arresto definitivo inoltrate all’Amministrazione italiana non possono lasciarci indifferenti. La recente presa di posizione delle marinerie italiane, croate, francesi e spagnole unitamente al sindacato europeo dei lavoratori marittimi e la raccomandazione sul Mediterraneo licenziata dal Comitato europeo per il dialogo sociale settoriale hanno indirizzato i riflettori sulla pesca nel Mediterraneo che in pochi anni ha subito riduzioni forzate dell’attività nonostante i tassi di sovrasfruttamento si attestino sui livelli più bassi nell’ultimo decennio. Occorre passare ad una strategia globale che allinei i fattori ambientali, economici e sociali per garantire un futuro sostenibile al settore della pesca nel Mediterraneo. In vista dell’Agrifish di dicembre la notizia delle dichiarazione congiunta di tre Paesi mediterranei che rappresentano la fetta più rilevante della flotta mediterranea. L’auspicio è che si possa procedere ad un ulteriore allargamento del documento ad altri stati membri UE mediterranei», concludono Agci Agrital, Confcooperative Fedagripesca e Legacoop agroalimentare. Infine, Fai, Flai e Uila Pesca: «Bene l’impegno dei ministri a tutela della pesca nel Mediterraneo, ma rimangono molti fronti aperti».
«I ministri di Italia, Francia e Spagna accolgono e rilanciano il grido di allarme delle associazioni sindacali e datoriali per salvare la pesca nel Mediterraneo. Il documento congiunto, presentato in queste ore a Bruxelles, va nella giusta direzione – dichiarano Fai, Flai e Uila Pesca – Marinerie italiane, croate, francesi, spagnole e sindacato europeo dei lavoratori marittimi hanno infatti sollecitato il Comitato Europeo per il dialogo sociale settoriale a riflettere sullo stato della pesca nel Mediterraneo, accendendo i riflettori su una crisi conclamata che senza un’inversione di rotta rischia di condizionarne il futuro». «Sotto questo aspetto – continuano Fai, Flai e Uila Pesca – le oltre mille istanze di arresto definitivo pervenute presso la Direzione Generale, rappresentano un preoccupante campanello d’allarme sull’indice di fiducia sul futuro del settore e, di conseguenza, un segnale di un’imminente emorragia occupazionale che deve essere attenzionata sotto il profilo del sostegno ai lavoratori. È opportuno quindi che la sostenibilità economica e sociale vada di pari passo con quella della tutela della risorsa e di quella ambientale». «Bene l’indicazione dei tre ministri, ma allo stesso tempo dobbiamo risolvere problemi strutturali per i lavoratori del settore pesca italiano, ancora drammaticamente sprovvisti di una serie di tutele essenziali a garantire, tra le altre cose, il turnover generazionale del quale il settore ha disperatamente bisogno. Occorre quindi – proseguono Fai, Flai e Uila Pesca – che il Governo si attivi senza indugio per garantire l’aggiornamento delle tabelle relative alle malattie professionali, il riconoscimento dello status di “usurante” relativamente al lavoro del pescatore, la definitiva attivazione del principio di estensione alla pesca della CISOA e l’emanazione delle norme attuative specifiche per la pesca del testo unico sulla sicurezza. Tutti temi da affrontare insieme – concludono i sindacati – anche in vista dell’Agrifish di dicembre, per un impegno comune per il rilancio della pesca italiana».

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