Prende la rincorsa il reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Timoteo, dal primo novembre scorso in mano al primario Vincenzo Biondelli. Proprio in quella data rivelò di voler avviare un corso di formazione in laparoscopia, coinvolgendo un medico proveniente da Brescia, e così è stato. Briefing, ieri mattina, in viale San Francesco. Presenti, oltre allo stesso Biondelli, medici, operatori tecnici, infermieri, con l’esperto del campo, Erik Francescangeli, il primario di Chirurgia generale Angelo Ferrara, il direttore sanitario del plesso Pierpaolo Oriente e il responsabile delle professioni sanitarie, Massimo Romanelli. Il corso nasce dall’idea di fornire ai colleghi uno strumento per migliore e perfezionare basi anatomo-chirurgiche della pelvi e dell’addome, l’autonomia nelle tecniche chirurgiche laparoscopiche di base e l’apprendimento dell’uso delle più recenti tecnologie endoscopiche. La partecipazione offre un elevato livello formativo, grazie alla presenza di un esperto chirurgo endoscopista, che sarà a fianco dei discenti sia in sessioni pratiche in sala operatoria che su simulatore. L’organizzazione didattica sarò quindi improntata alla massima praticità, con training qualificato in tutte le strutture afferenti alla chirurgia ginecologica, quali il reparto di degenza, l’ambulatorio endometriosi e l’ecografia ginecologica avanzata, oltre ovviamente la sala operatoria stessa. Lezioni frontali improntate a fissare i concetti chirurgici principali, basandosi sulla letteratura più recente e sull’esperienza chirurgica. Il corso si pone come obiettivo fondamentale il trasferimento di tutte quelle conoscenze che non è possibile apprendere se non attraverso l’esperienza pratica formativa sul campo. Pertanto, la finalità è quella di migliorare i percorsi terapeutici per la salute della donna in ogni fase della vita; garantendo anche alle pazienti l’immediato accesso a tale modalità di cura innovativa e minimamente invasiva, con interventi più sicuri, minori tempi di recupero e una significativa riduzione del dolore post-operatorio. Ma l’occasione di ieri è stata quella per venire a conoscenza di tanti aspetti, in primis, i contributi che Francescangeli e lo stesso primario di Chirurgia Ferrara, proveniente da Careggi, vogliono offrire alla sanità molisana e al territorio, per attrarre i giovani. Non solo, ma che sono in arrivo sei nuovi infermieri al blocco operatorio e che il Punto nascita sta registrando anche il tutto esaurito in corsia. L’Asrem sottolinea come sinergia e impegno, oltre che una formazione costante ed innovativa, possono fare la differenza, soprattutto in ambito sanitario, dove a dover essere garantita è la salute e la sicurezza dei cittadini. «Le attività – ha spiegato il dottor Biondelli – dureranno un anno, con l’obiettivo di fornire ai partecipanti uno strumento per migliorare e perfezionare le basi anatomo-chirurgiche della pelvi e dell’addome, l’autonomia nelle tecniche chirurgiche laparoscopiche di base e l’apprendimento dell’uso delle più recenti tecnologie endoscopiche. Un elevato livello formativo che vedrà, appunto, la presenza del dottor Francescangeli, esperto chirurgo endoscopista, che affiancherà i discenti sia in sessioni pratiche in sala operatoria, che su simulatore. L’organizzazione didattica sarà quindi improntata alla massima praticità, con training qualificato in tutte le strutture afferenti alla chirurgia ginecologica della nostra Unità Operativa, quali il reparto di degenza, l’ambulatorio endometriosi e l’ecografia ginecologica avanzata, oltre che ovviamente la sala operatoria stessa. Le lezioni frontali fisseranno i concetti chirurgici principali basandosi sulla letteratura più recente e sull’esperienza chirurgica. La finalità è quella di migliorare i percorsi terapeutici per la salute della donna in ogni fase della vita». «Con il dottor Biondelli c’è una grande collaborazione e diversi sono i progetti che speriamo di riuscire a concretizzare per offrire in questo ospedale una chirurgia di alto livello – ha ribadito il dottor Francescangeli – Ci impegneremo per portare a Termoli la chirurgia mini invasiva perché le pazienti possano giovarne. Sono entusiasta di questo posto e mi fa piacere dare una mano, la salute non ha frontiere e bisogna sempre garantirla». Infine, il manager Giovanni Di Santo, ha sempre creduto nelle potenzialità della sanità regionale, ospedaliera e territoriale. «Abbiamo da subito indetto concorsi per assumere nuovi primari che andassero a sostituire gli uscenti per quiescenza, figure attrattive che potessero dare un valore aggiunto ai diversi reparti – ha specificato il vertice aziendale Di Santo – abbiamo incrementato il numero dei sanitari, stiamo lavorando con abnegazione e tenacia ad una riorganizzazione efficace ed efficiente che risponda alle reali esigenze del territorio molisano. Pertanto l’obiettivo è riportare i pazienti a rivolgersi ai presidi della propria area ricostruendo un rapporto di fiducia medico-cittadino». Il direttore sanitario del San Timoteo, Pierpaolo Oriente, ha sottolineato come queste innovazioni «Ci rendono orgogliosi, rappresentano un momento di arricchimento professionale per tutti coloro che parteciperanno a questa iniziativa formativa. Sicuramente è una premessa perché la progettualità del presidio è efficientare le risorse e le attività del blocco operatorio; ringrazio la direzione aziendale perché investe. Per quanto riguarda l’assegnazione delle risorse al nostro presidio adesso disporremo di ulteriori professionalità infermieristiche che saranno assegnate al blocco operatorio, questo ci consentirà di incrementare le attività operatore relative agli interventi chirurgici programmati. Quindi la nostra intenzione è quello che diciamo, metteremo in essere nell’immediato, è incrementare le sedute operatorie in particolare per la chirurgia generale, l’ortopedia e traumatologia, è un inizio di una dinamica di implementazione di attività e spero che il presidio venga percepito sempre in maniera più attrattiva e sicura da parte degli utenti». Infine, il responsabile Massimo Romanelli: »L’impegno dell’Asrem è totale. La sala operatoria passerà da un turno di h12 con una pronta disponibilità a un turno H24, dove ci sarà un ulteriore investimento perché prepareremo anche con i sei infermieri un turno di pronta disponibilità in caso di doppia emergenza. Auspico che ci sia anche un cambiamento di cultura da parte di tutti i professionisti sanitari, perché abbiamo bisogno di loro, specialmente degli infermieri, ma di tutti gli operatori e i professionisti sanitari, perché sono importantissimi, senza i chirurghi e senza gli infermieri o i tecnici sanitari e quant’altro non andremo da nessuna parte, quindi credo che sia necessario fare squadra, lavorare in team, ci saranno dei sacrifici da fare ma questi sacrifici porteranno a rinnovare e a migliorare questo presidio ospedaliero, riportandolo ai vecchi fasti di quando arrivai in Molise, e mi dicevano che era un ottimo ospedale».
EB