A parole, sono tutti d’accordo, contro la matrigna Europa, ma chi andrà a modificare le leggi correnti e chiederà di archiviare o rendere più flessibile la direttiva Bolkestein? Gli imprenditori balneari sono stufi di sentire chiacchiere e rassicurazioni, poi non riscontrati dai fatti, così come la voce stentorea del presidente nazionale del Sib-Confcommercio, Antonio Capacchione, è riecheggiata all’hotel Meridiano, dove si è riunita l’assemblea regionale di categoria. A dire il vero, la partecipazione è stata superiore alle attese, perché il tema delle concessioni demaniali è particolarmente sentito, ma anche perché hanno fatto capolino anche imprenditori turistici non battenti bandiera Sib. A introdurre i lavori, moderati dal presidente Nico Venditti, del Sib Molise, il vertice di Confcommercio Molise, Angelo Angiolilli, che poi ha lasciato spazio all’intervento di Michele Marone, assessore regionale al Demanio, che ha portato anche i saluti del presidente Francesco Roberti. Il tavolo ha visto anche la partecipazione della direttrice di Confcommercio, Irene Tartaglia. «E un tema molto sentito, sensibile, e per il quale questo governo regionale si sta adoperando per trovare le soluzioni migliori e anche di concerto con le rappresentanze europarlamentari per cercare di articolare meglio la Bolkestein. Andando a considerare la peculiarità e la particolarità del territorio italiano che è rappresentato per i due terzi dalla costa per cui la direttiva servizi andrebbe ad incidere in maniera negativa su tutte questo settore economico che a livello conta tantissimo e anche considerando l’indotto, per cui è necessario applicare dei correttivi a livello nazionale e nell’ambito di questa moratoria che è stata fatta dal governo che ha postergato di altri 3 anni l’attuale procedura. Interverremo grazie anche al ministro Salvini che si sta adoperando anche per la competenza del suo Ministero a introdurre dei correttivi come l’equo indennizzo, ma soprattutto il diritto di prelazione. E questo a tutela di chi finora ha investito, non solo in Molise, ma in tutta Italia, tutte le proprie risorse per dare un servizio, facendo crescere questo settore economico che è uno dei più importanti della nostra economia e anche della economia regionale per cui siamo vicini ai balneari e sicuramente con il governo nazionale troveremo delle soluzioni idonee per garantire questo settore produttivo». Molto battagliera la direttrice Tartaglia, che afferma con sicumera che il turismo balneare deve sopravvivere. «Confcommercio racchiude nella propria casa sia il sindacato dei balnearii che quello della ristorazione, quindi non può che essere attenta a una problematica importantissima che sta riguardando non solo ovviamente la nostra regione. Ma la costa molisana rappresenta per il Molise un punto fondamentale, un aspetto importantissimo del nostro turismo e quindi non può che destare la nostra preoccupazione e la nostra attenzione. Sollecitando non solo l’assemblea odierna. Ringraziamo il presidente Capacchione per aver scelto di presenziare anche in Molise, ma anche tutte le istituzioni locali e regionali affinché il tema sia affrontato con la dovuta attenzione e si possa tutti insieme remare per una soluzione quanto più favorevole ai nostri imprenditori, che si spendono per il tessuto economico regionale. Dobbiamo lavorare insieme per le giuste soluzioni anche con le amministrazioni locali per capire al meglio come poter strutturare e interpretare le normative, affinché possano trovare una soluzione, dobbiamo accendere sempre di più i riflettori su questa tematica».
Per Venditti, «Importante fare il punto della situazione anche con i balneari del Molise, siamo una piccola regione ma comunque uguale a tutte le altre realtà, siamo qui per confrontarci anche con la politica regionale e dei comuni della Costa. Stiamo cercando una soluzione per continuare a poter investire e garantire un servizio per la collettività, oltre che a continuare a fare gli imprenditori, cosa che abbiamo fatto negli ultimi decenni, se non in alcuni casi anche nell’ultimo secolo dando e migliorando soprattutto qualità e servizi. Stiamo organizzando a livello nazionale, in primavera, gli Stati Generali del turismo, infatti ne abbiamo parlato anche martedì sera al direttivo dei dirigenti regionali del Sib».
Capacchione non arretra di un millimetro: «Cambiare una legge che distrugge la balneazione attrezzata italiana. Costruire un “Fronte comune” con le Regioni e i Comuni per la corretta applicazione della cd Direttiva Bolkestein. «Noi riteniamo che questa non sia la migliore legge possibile, è una brutta legge, perché non affronta la questione della scarsità di risorsa che è un presupposto dirimente, come ha chiarito ripetutamente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea per l’applicazione della Bolkestein, che non riconosce un indennizzo pieno pari al valore commerciale della dell’azienda. Per cui siamo impegnati a farla modificare, nell’interesse non solo delle decine di migliaia di famiglie che hanno realizzato un modello efficiente e di successo, ma nell’interesse anche soprattutto del nostro Paese, che non può rischiare di perdere la balneazione attrezzata italiana. Ricordiamo che il 38% del turismo italiano è turismo balneare, se dovesse riempirsi la spiaggia d’Italia di carta bollata piuttosto che di ombrelloni, non è nell’interesse di nessuno. Siamo disposti a tutto chi, si rischia di perdere il frutto del proprio lavoro, così si è disposti naturalmente a qualsiasi forma di protesta. Noi riteniamo che attraverso il dialogo con tutti coloro che sono interessati, anche con il Movimento ambientalista, con i consumatori, mettere a gara le concessioni non sia nell’interesse di nessuno, perché non si tratta di garantire un metro quadro in più di spiaggia o tariffe più convenienti. Anzi, l’esatto contrario: confiscare l’azienda a un concessionario per darla a un altro che magari lo avrà l’avrà questa azienda per pochi anni determinerà un mordi e fuggi, quindi l’esatto contrario di quello che qualcuno si aspetta; non tariffe più convenienti ma tariffe ben più alte. Del resto, nel caso dove si è fatto, come a Jesolo quest’anno, abbiamo visto lì un raddoppio delle tariffe demaniali, perché nel momento in cui un imprenditore investe milioni di euro poi in pochi anni deve recuperare questo investimento, a danno di chi? A danno naturalmente dei consumatori. Ecco perché noi confidiamo nella ragionevolezza, confidiamo che il governo italiano, il Parlamento e tutta la società italiana, siano impegnati con noi per garantire una gestione efficiente del demanio, che significa non distruggere quanto abbiamo finora realizzato».
In platea anche i rappresentanti del comune di Termoli, col dirigente Ulisse Fabbricatore, autore di un intervento accorato, in cui ha espresso solidarietà alla categoria balneare, raccontando come dalla parte amministrativa sia difficile giostrarsi, demonizzando la direttiva comunitaria. C’era anche l’assessore Michele Cocomazzi, reduce dal Consiglio comunale. Per Campomarino, il vice sindaco Michele D’Egidio con il dirigente competente.
EB