Scrivere in prima persona non è il massimo, per motivi professionali e personali, ma da giornalista di Primo Piano Molise aggredito nell’esercizio delle due funzioni, non è possibile delegare ad altri. Ieri mattina, tra le 9.45 e le 10.20, si è consumata un’aggressione ai danni del sottoscritto che al di là del fatto specifico, mette in evidenza due fattori: quanto sia ormai rischioso muoversi sul territorio, per documentarne ciò che accade, e quanto sia profondo il disagio sociale esistente. Sì, perché la persona che la Polizia di Stato dovrà identificare, dopo la denuncia che verrà sporta nelle prossime ore, manifesta sicuramente dei problemi e ciò capita, come avvenuto ieri, che si riverberino su chi nulla c’entra. Ieri è toccato a me, ma poteva esserne vittima pretestuosa chiunque altro. Scattare foto nel centro è stata considerata lesa maestà dall’aggressore, un ragazzo sui 40 anni circa, che mi ha seguito, insultato e minacciato, fino a mettermi le mani addosso e sulle mie attrezzature, innescando una colluttazione. Risultato, intervento del 113, referto del pronto soccorso di 7 giorni e indagini che ne scaturiranno. Tutto questo nel volgere di poche centinaia di metri in linea d’aria, tra via XX settembre e via Martiri della Resistenza, dinanzi a molte persone, di cui non si rammenta alcun intervento.
EB