La sopravvivenza delle case produttrici di automobili in Europa dal 2025 potrebbe essere messa in discussione anche dalla leva sanzionatoria legata all’entrata in vigore, dallo scorso primo gennaio, delle severe norme sulle emissioni di Co2, che obbliga i costruttori a tagliare la produzione di macchine tradizionali e sfornare veicoli elettrici. Ma con un mercato in fase di stallo e il pressing furibondo dell’associazione che le rappresenta, l’Acea, si cerca di tamponare il danno emergente (economico), nell’attesa che l’Unione europea si ravveda. Così, il gruppo Stellantis e altri player dell’automotive hanno stretto un’alleanza che permetterà di acquistare crediti ecologici da Tesla, la società di Elon Musk, per far rientrare nei parametri il pool di produttori. Una notizia diffusa ieri a livello internazionale e che segue di poche ore quella dell’ingresso del presidente di Stellantis, John Elkann, nel Cda di Meta. Insomma, assi stringenti con i tycoon della nuova era. Come ha riportato Milano Finanza: «Secondo documenti pubblicati dalla Commissione Europea il 6 gennaio, Stellantis, Toyota, Ford, Subaru e Mazda intendono mettere in comune le loro emissioni con Tesla per evitare miliardi di euro di multe: ecco come faranno | Stellantis, Spagna al centro della produzione auto in Europa. Battute Italia (ne fa la metà) e Francia Stellantis, Toyota, Ford, Subaru e Mazda hanno deciso di unirsi a Tesla in un «pool» di condivisione delle emissioni di Co2 per evitare multe che potrebbero ammontare a miliardi di euro. A scriverlo è Automotive News Europe spiegando che questa decisione è stata confermata da documenti pubblicati dalla Commissione Europea. Gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 stabiliti dall’Unione Europea per il 2025 prevedono un taglio del 15% rispetto ai livelli del 2021. Per raggiungere questi traguardi, gli esperti stimano che almeno il 20% delle vendite delle case automobilistiche debbano essere costituite da veicoli completamente elettrici (Ev). Tuttavia, il mercato europeo degli Ev è stagnante, con una quota del 14% nel 2023. Se i produttori non rispettano i limiti, la multa prevista è di 95 euro per ogni grammo di Co2 oltre il limite per veicolo venduto. Secondo l’associazione di settore Acea, le multe totali potrebbero superare i 15 miliardi di euro, anche se l’organizzazione Transport & Environment ha recentemente stimato che la cifra effettiva potrebbe essere inferiore a 1 miliardo di euro. Tesla, che gestirà il «pool», ha già presentato una dichiarazione d’intenti alla Commissione Europea. Questo sistema consente ai produttori di condividere le emissioni di Co2 tra loro, permettendo a chi supera gli obiettivi di compensare con chi li rispetta. Di fatto significa che i produttori che non riusciranno a vendere abbastanza auto elettriche compreranno crediti sulle emissioni dalla casa di Elon Musk. Un portavoce di Stellantis ha dichiarato ad Autonews che la partecipazione al «pool» di Tesla «aiuterà l’azienda a raggiungere gli obiettivi europei del 2025, ottimizzando le risorse». Secondo le cifre Acea riportate da Automotive News Europe, i produttori che partecipano al «pool» rappresentano quasi il 30% delle vendite di auto in Europa nei primi 11 mesi del 2023». Sono 15 le case partecipanti.