Si compie al culmine del mandato diocesano del vescovo Gianfranco De Luca il passaggio formale da chiesa a Santuario per la comunità di San Timoteo, che nel corso degli ultimi anni ha vissuto una trasformazione viva di eventi e opere che hanno portato il luogo di culto intitolato al compatrono di Termoli a una centralità particolare nel mondo cattolico molisano. Frutti colti con l’impegno e la dedizione di don Benito Giorgetta, che da ieri sera ha come vicario don Sergio Carafa. Cerimonia avvenuta alla presenza dell’intero presbiterio e con grande partecipazione popolare e istituzionale. Una città che ieri ha reso omaggio a questo momento straordinario, con le parole di Papa Francesco, che «In occasione dell’elevazione a Santuario della chiesa parrocchiale di San Timoteo, in Termoli, Papa Francesco desidera partecipare spiritualmente alla comune gioia formulando vivo compiacimento per la felice circostanza, e auspica che tale evento susciti una rinnovata vitalità nella fede per l’intera popolazione e la costante adesione a Cristo e al Vangelo. Sua Santità, mentre esorta codesta comunità cristiana a guardare al futuro con speranza, impegnandosi assiduamente nell’opera di evangelizzazione, per l’intercessione della Beata Vergine Maria e di San Timoteo, di cuore invoca copiosi doni divini ed invia a vostra eccellenza, al parroco e ai fedeli tutti, l’implorata benedizione apostolica», il testo del telegramma inviato dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato al Vaticano. Nel documento di erezione a Santuario, monsignor De Luca sottolinea che «Il prossimo 11 maggio saranno trascorsi ottanta anni dal rinvenimento delle sacre reliquie del corpo di San Timoteo, discepolo e figlio prediletto di San Paolo (cf 1Cor 4,17). Dopo essere rimaste occultate per oltre sette secoli, la Provvidenza ha voluto rendere noto al popolo di Dio il grande dono, la particolare predilezione verso la Città e la Diocesi di Termoli con la presenza di questo tesoro unico: un discepolo del primo vescovo e primo successore degli apostoli. Da quel 1945 si sono susseguiti momenti ed eventi che hanno contribuito a rendere familiare alla fede e alla devozione del popolo di Dio la figura del Santo Vescovo di Efeso. Già mons. Oddo Bernacchia si prodigò per radicare la devozione a San Timoteo fin dalla primavera del 1946 quando l’11 maggio è diventata data stabile della celebrazione della memoria liturgica di San Timoteo stesso. Una tappa ulteriore dell’affezione a San Timoteo fu raggiunta con l’erezione della Parrocchia di San Timoteo nel 1954, edificio sacro che si colloca al livello più elevato del centro cittadino e che simbolicamente lega le reliquie del santo con la città che si avvia a crescere, quasi per grazia del Protettore, a una più consapevole identità nel tempo. Tutto questo sottolineava un’evidente traccia di fede, inizio di uno sviluppo a ricordo di San Timoteo. Tuttora esiste una sottolineata devozione nel tempo segno di una chiesa prossima a lui e sua memoria. La particolare predilezione si è manifestata anche con la visita di tre pontefici al suo sepolcro e in questa grazia anche una sollecitudine conoscitiva, la ricognizione del corpo, la memoria esistenziale di una figura tanto prossima alla comunità ecclesiale. Da questa attenzione sono nate molte iniziative di arte e di fede. Fino si è vissuto nel 2015 un passaggio di grazia con la celebrazione di un giubileo locale in occasione della raccolta delle reliquie a lui appartenute dall’episcopio. Un momento particolare è stato nel 2020 voluto da Papa Francesco con l’esposizione delle sacre reliquie di San Timoteo per un evento ecumenico che ha avuto ampia diffusione con l’illustrazione del culto e della memoria della figura e con l’apporto il 26 gennaio, Domenica della Parola di Dio, del pellegrinaggio delle reliquie con i vescovi e i sacerdoti delle Chiese Ortodosse di tutta Europa che riconoscono in San Timoteo un segno della Chiesa Una.
Infine, è da annoverare l’importante lavoro di rinnovamento e miglioramento della chiesa parrocchiale di San Timoteo in occasione del restauro e della posa dei fondi del CEI dell’otto per mille e della generosità dei fedeli con la realizzazione dell’imposizione del mosaico dell’absidiolo, concluso con la dedicazione dell’altare e dell’edificio celebrato il 19 maggio 2021. Volendo dunque ulteriormente rinsaldare il legame della città e della Diocesi con il discepolo prediletto di Paolo, a norma dei cann. 1230-1234 del CIC, erigo la chiesa parrocchiale a Santuario. Inoltre, vista la ricorrenza degli ottant’anni dal rinvenimento del corpo di San Timoteo avviene nel Giubileo, decreto che la Parrocchia Santuario sia chiesa giubilare per il 2025». Nell’omelia, il presule ha posto l’attenzione sulla Parola di Dio e sugli effetti che essa produce ini chi la fa (mette in pratica). «Dona consolazione, dona sapienza si semplici, fa gioire il cuore, illumina gli occhi aprendoli ad una visione di fede, introduce nella esperienza della comunione con Dio. A questo proposito ha raccontato la sua esperienza testimoniando che da quando ha capito che la Parola va fatta (messa in pratica) nella sua vita ha sperimentato sempre più profondamente l’amore paterno e provvidente di Dio che è Padre e ha compreso la sua esistenza come la possibilità di diventare, attraverso la Parola vissuta, di diventare quello che è: figlio di Dio».

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