Il Molise è preoccupato sulle sorti dello stabilimento Stellantis di Termoli e col progetto della Gigafactory ancora fermo al palo, dopo il clamoroso dietrofront del giugno scorso, nemmeno l’approdo del nuovo cambio elettrificato ha tranquillizzato territorio e classe dirigente. Per questo, l’intervento dell’assessore e vicepresidente della Regione Molise, Andrea Di Lucente, ieri al Mimit, al cospetto del ministro Adolfo Urso, è stato particolarmente netto, per non dire duro, visto che l’esordio ha recato queste parole: «Ministro, da quest’aula usciranno tutti contenti, tranne il Molise». Per poi proseguire: «Già ci siamo visti la settimana scorsa, io alla Gigafactory non ci credo più. E penso neanche lei, visto quello che ha detto all’inizio sui problemi del più grande colosso di produzione europeo, con la fuga di Total e di Mercedes da Acc, vuol dire che questo progetto è abortito in partenza. Siamo fiduciosi fino a giugno, fino a giugno ascoltiamo il gruppo Stellantis su questo argomento. Nel mentre, dobbiamo cercare di capire che fine farà lo stabilimento di Termoli? L’annuncio del cambio ibrida cuba solo 300 persone. Siamo alla fine dei motori endotermici, a giugno finirà il motore Fire, con 900 persone in cassa integrazione e soffre l’indotto. Pulizie e mense, di tutto il comparto, sono in sofferenza. Dobbiamo far capire a Stellantis che servono motori, volumi, numeri, non contentini. Non vediamo investimenti sulla meccanica italiana, solo nelle carrozzerie, che monteranno motori di produzione francesse. L’impegno di questo Governo è di aiutare il Molise, che ha questo unico stabilimento, e mandare a casa 2.200 persone significa chiudere la nostra regione».
Dopo l’intervento, sempre da Di Lucente, giunge notizia che è stata «Comunicata dal ministro Urso volontà di istituire tavolo per il Molise». L’ intervento dell’assessore regionale alle Attività Produttive e Sviluppo Economico, dunque, ha posto l’attenzione sullo stabilimento di Termoli, chiedendo massimo impegno al Governo e al ministro Urso in vista del prossimo giugno; mese in cui terminerà la produzione del motore “Fire”. «La visione che ha lo stabilimento di Termoli per la produzione di motori arriva al 2027 – ha ribadito l’assessore – ad oggi abbiamo ottenuto soltanto un contentino rispetto al nuovo cambio ibrido ma non è sufficiente. Accolgo con soddisfazione la decisione comunicata dal ministro Urso di istituire un tavolo solo per il Molise, dove verranno analizzati con Stellantis oltre alla questione Gigafactory, i vari aspetti attinenti allo stabilimento di produzione. Chiediamo a gran voce che arrivino nuovi motori sullo stabilimento di Termoli». Ma cosa ha stabilito il tavolo? il processo di riforma delle politiche europee per l’auto, le strategie industriali nazionali e le misure finanziarie a supporto della filiera: questi i temi al centro del tavolo automotive, presieduto oggi a Palazzo Piacentini dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal Sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, a cui hanno partecipato le Regioni, le imprese, l’ANFIA, le organizzazioni di settore e i sindacati. In apertura, Urso ha ricordato quanto fatto in Europa dal governo italiano a supporto del settore, in particolare con il non paper sull’automotive, che ha portato la Commissione UE al rinvio delle sanzioni del 2025 e all’anticipo della revisione del regolamento sui veicoli leggeri. Misure che il ministro ha definito precondizioni assolutamente necessarie, ma ancora non sufficienti.
«Bisogna aprire a tutte le tecnologie disponibili, dai biocarburanti all’idrogeno – ha sottolineato Urso –. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle emissioni, garantire l’autonomia strategica sul fronte delle batterie elettriche e incentivare la produzione Made in Europe. La battaglia è ancora lunga, ma noi non molliamo».
Urso ha poi illustrato le risorse messe in campo al Mimit a supporto della filiera: 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-27 per la riconversione della componentistica, di cui 1,6 miliardi nel 2025 tra innovazione, contratti di sviluppo e credito d’imposta. Previsti, inoltre, 100 milioni per interventi mirati sulla domanda, che verranno definiti con la filiera. Urso ha confermato che l’Ecobonus non sarà rinnovato: “Abbiamo chiesto all’Europa che un piano incentivi alla domanda sia realizzato, invece, a livello continentale.”
Infine, è stato fatto un punto sul Piano Italia, presentato da Stellantis lo scorso 17 dicembre al Mimit. Un piano che, solo quest’anno, prevede investimenti per 2 miliardi di euro per gli stabilimenti, 6 miliardi in acquisti da fornitori italiani e garantisce la permanenza in produzione di tutti gli stabilimenti del Gruppo in Italia e dei livelli occupazionali. Il ministro ha inoltre espresso apprezzamento riguardo ai recenti annunci del Gruppo, come quello sulla nuova produzione dei cambi per le auto ibride a Termoli e l’anticipo dell’avvio della produzione della 500 ibrida a Mirafiori.
Per valorizzare le competenze dei lavoratori dell’automotive, il Mimit supporterà le aziende della filiera nella diversificazione e riconversione delle attività verso settori in crescita, come difesa, aerospazio, blue economy e cybersicurezza. Sul tema, verrà insediato uno specifico tavolo con le imprese e le Regioni. Inoltre, un altro tavolo sarà convocato per fare il punto sullo stabilimento Stellantis di Termoli, alla luce della sospensione del progetto della gigafactory di Automotive Cells Company (Acc).

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