Tragedia a Termoli: operaio edile si accascia in cantiere e muore, la famiglia chiede chiarezza. Una tragedia improvvisa ha colpito il mondo del lavoro e le comunità di Termoli e Lucera nella mattinata di lunedì scorso, 24 marzo. Giovanni Antonio Amodeo, operaio edile 60enne originario di Lucera, ha perso la vita dopo essersi accasciato a terra mentre si trovava in un cantiere attivo sul lungomare di Termoli. Nonostante i tentativi di soccorso, l’uomo è giunto privo di vita all’ospedale San Timoteo. Secondo le prime ricostruzioni, Amodeo, al termine del turno di lavoro, ha accusato un malore improvviso e si è accasciato al suolo. A prestargli soccorso sono stati il datore di lavoro e un collega, che lo hanno immediatamente trasportato al pronto soccorso a bordo dell’auto aziendale. Purtroppo, all’arrivo in ospedale, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. L’operaio era regolarmente assunto da un’impresa edile di Lucera, registrata come Srls (Società a responsabilità limitata semplificata). Tuttavia, le cause del decesso restano da chiarire e la famiglia ha espresso la volontà di vederci chiaro sull’accaduto. La famiglia di Giovanni Antonio Amodeo, ancora sconvolta dal lutto, ha dato mandato all’avvocato Vincenzo Scarano di procedere con un esposto alla Procura di Larino. L’obiettivo è ottenere un’autopsia sulla salma per determinare con esattezza le cause della morte, attualmente classificata come “morte naturale”. «Presentato un esposto contro ignoti alla Procura di Larino per chiedere che venga effettuato l’esame autoptico sulla salma, ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria, al fine di chiarire cause e circostanze della morte», ha dichiarato il legale. Inoltre, l’avvocato ha sottolineato che verranno effettuati accertamenti sugli orari e i ritmi di lavoro sostenuti da Amodeo nell’ultimo periodo, per verificare se possano aver influito sulle sue condizioni di salute. Considerando che il decesso è avvenuto sul luogo di lavoro e alla fine del turno, è stata presentata una denuncia all’Inail per infortunio. La pratica mira ad accertare eventuali responsabilità in termini di sicurezza e condizioni lavorative. Il caso ha acceso nuovamente il dibattito sulla sicurezza nei cantieri edili, un settore che continua a essere tra i più esposti a incidenti e malori improvvisi. L’apertura di un’indagine permetterà di chiarire se fossero stati rispettati tutti gli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Giovanni Antonio Amodeo lascia la moglie e due figlie, profondamente addolorate per la perdita improvvisa. Il legale della famiglia ha evidenziato come il dolore sia stato aggravato dall’incertezza sulle reali cause del decesso: “La famiglia è tanto addolorata quanto destabilizzata dall’accaduto e, in queste ore, ha avuto modo di interloquire solo con il direttore sanitario della struttura”, ha spiegato. A seguito della tragedia, la comunità di Lucera si è stretta attorno ai familiari di Amodeo e si è attivata per offrire un supporto concreto. È stata infatti avviata una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, con l’iniziativa intitolata “Aiutiamo la famiglia di Giovanni”. La campagna, promossa da Antonio Di Muro, punta a raccogliere risorse per sostenere la moglie e le figlie nelle spese economiche che dovranno affrontare. «Giovanni aveva 60 anni quando, per un malore improvviso sul posto di lavoro, si è accasciato a terra lasciando una moglie e due figlie. Come quasi ogni giorno si trovava fuori sede, in un cantiere a Termoli, impegnato nel suo lavoro di manovale, attendendo di riabbracciare la sua famiglia nel tardo pomeriggio. Lavorava come manovale dall’età di 14 anni, orfano del papà, e aveva dovuto provvedere sin da subito alle esigenze della famiglia. Giovanni amava la sua famiglia e ha dato tutto sé stesso per provvedere alle loro esigenze. Aiutiamo la famiglia ad affrontare questa disgrazia con un piccolo aiuto», si legge nella descrizione della campagna di raccolta fondi. La notizia della morte di Giovanni Antonio Amodeo ha profondamente scosso sia la comunità di Lucera, suo paese di origine, sia quella di Termoli, luogo in cui ha lavorato fino agli ultimi istanti di vita.

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