L’accordo siglato al Ministero delle Politiche agricole sull’inserimento del settore bieticolo-saccarifero nella Pac comunitaria in un primo momento aveva suscitato entusiasmo tra gli addetti ai lavori del comparto, ma a ben guardare le cifre inserite nell’intesa siglata dal dicastero per conto del governo Renzi non ci sarebbe molto da essere entusiasti e gli stessi operatori diretti e dell’indotto del bacino che gravita attorno allo Zuccherificio del Molise hanno raffreddato i propri giudizi.

L’intero centro-sud tradizionalmente vocato a questa coltura non potrà reggere se non arriveranno risorse aggiuntive ed integrative. Il programma per la politica agricola comune ora è bollato addirittura come deludente per l’entità degli aiuti accoppiato, solo 325 euro ad ettaro per i prossimi anni.

“Se non si riusciranno a trovare altri fondi nel tavolo bieticolo nazionale, questa la rassicurazione del ministro Martina – riferisce un dirigente sindacale della Flai-Cgil – di cui attendiamo la prossima convocazione, concertando la possibile via d’uscita con le Regioni interessate, il settore bieticolo basso molisano e tutto l’indotto moriranno”. Esplicito riferimento alla necessità di nuovi strumenti finanziari o con poste specifiche nel piano di sviluppo rurale.

Ma il disegno è più profondo e secondo le parti sociali locali il rischio è che le lobbie settentrionali vogliano portare al collasso il comparto meridionale per mettere le mani sui 17 milioni di euro utili a finanziarie la coltura delle barbabietole da zucchero.

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