Le presunte fibrillazioni della neo maggioranza di centrosinistra al comune di Termoli sono durate solo qualche ora, dalla nomina della giunta Sbrocca alla presa di posizione, peraltro disattesa, del coordinamento regionale dell’Idv.
E’ questo il dato saliente che emerge dal primo consiglio comunale del nuovo corso a Termoli, che ieri sera si è riunito nella sala del municipio di via Sannitica per gli adempimenti formali di inizio mandato.
Volti noti e novizi chiamati al debutto in assise civica o sugli scranni riservati alla giunta in un’atmosfera apparentemente distesa per questa ‘ouverture’ che ha riservato subito un fuori programma.
L’aula consiliare è stata presa d’assalto da sostenitori, amici e familiari degli eletti, ex amministratori ma anche da una frangia consistente di ultras del Termoli calcio della curva Marco Guida, che hanno voluto lanciare un messaggio-appello alle istituzioni locali nel tentativo di salvare la società giallorossa.
Per questo, dopo l’avvio dei lavori il consigliere anziano Manuela Vigilante ha chiamato a parlare il loro portavoce Luca Marchesani, che ha chiesto in modo esplicito un sostegno verso il Termoli calcio.
Solo dopo ci si è concentrati sulla scaletta ufficiale e per primo atto sono state verificate le condizioni di eleggibilità dei consiglieri, degli assessori, del sindaco.
Tra la folla notevole, si notano l’onorevole Laura Venittelli e l’ex sindaco Vincenzo Greco, l’assessore regionale Vittorino Facciolla e il consigliere provinciale Fiore Aufiero.
Dopo aver dichiarato la sussistenza delle condizioni di eleggibilità di tutti i membri dell’assise e della giunta, validato con il voto unanime dell’assemblea, è stato il momento del giuramento del sindaco, atto simbolico e non solo.
Una formula di rito, enunciata dal primo cittadino indossando la fascia tricolore.
Arriva anche il momento politicamente più intrigante, quello in cui si verificano i primi equilibri di maggioranza e sulla presidenza del consiglio comunale e con l’ausilio degli scrutatori Michele Barile e Francesco Rinaldi, i più giovani del lotto, a scrutinio segreto Manuela Vigilante viene eletta con sedici voti, compreso quello di Antonio Giuditta, smarcatosi in aula dal diktat di lasciare i lavori al momento del voto, come annunciato dal coordinamento regionale dell’Idv.
Sedici voti per la Vigilante, due per Ciarniello, due per Paradisi, una per Di Michele, tre bianche e una nulla. Il neo presidente del consiglio si muove a commozione e proclama un discorso bipartisan invitando tutti a lavorare per la collettività, specie dopo una fase di commissariamento.
Dunque spazio all’elezione del vicepresidente e nonostante la volontà unanime delle opposizioni, espressa da Michele Marone, per la designazione di Nicola Di Michele, si torna al voto con scrutinio segreto.
Incarico ottenuto con 24 voti a favore e una scheda bianca. Ma il momento meno scontato è stato quello successivo alla presentazione della giunta da parte del sindaco Sbrocca.
Di Michele dopo aver udito la composizione dell’esecutivo, contesta l’incompatibilità tra il ruolo da vice sindaco e dirigente scolastico Maria Chimisso, richiamando una circolare del Miur e la norma Severino, chiedendo di optare tra l’uno o l’altro incarico. Contestazione respinta al mittente dal sindaco che enumera altre norme successive a quella indicata da Sbrocca.
Infine, le comunicazioni con note programmatiche e indirizzi generali di governo. Ambiente, turismo, sociale, territorio, cultura.
Tutti settori su cui puntare per recuperare la centralità della cittadinanza e per riprogrammare quel primato di una città in detrimento. Infine, lo spazio adeguato alla trasparenza, da implementare rispetto al passato, anzi da capovolgere…
Dibattito vero e proprio non ve ne è stato, poiché Marone ha colto la palla al balzo per presentare una richiesta di convocazione di un secondo consiglio monotematico aperto sulla sanità, a firma sua e di altri sei colleghi dell’opposizione, tutti meno Marinucci e Paradisi, con il documento comunque aperto all’adesione di chiunque volesse apporvi la sottoscrizione.
A parlare in maniera critica sono stati proprio Marinucci e Paradisi, col primo a rimarcare le incongruenze politiche del centrosinistra che ospita tanti ex amministratori.
Ma il voto con cui la minoranza si astiene e la maggioranza approva l’impegno del primo cittadino spazza via ogni dubbio.