Il futuro dello Zuccherificio del Molise e della filiera bieticolo-saccarifera molisana e meridionale si gioca su più tavoli.

Dopodomani arriveranno le prime bietole in contrada Pantano Basso, coi tir degli autotrasportatori e tutti sperano che la campagna vada in porto in modo positivo, senza che lo spettro del rosso annunciato, causato dal crollo del prezzo dello zucchero, possa affievolire oltremodo le chance per ottenere il giusto ristoro sui conferimenti del prodotto e per il lavoro svolto dall’indotto.

Buona parte delle future prospettive verranno dipinte stamani a Bologna, nella riunione del coordinamento nazionale saccarifero, che si riunirà a partire dalle 10.30 nel capoluogo felsineo.

Un’assemblea a cui prenderanno parte le delegazioni nazionali delle federazioni di settore di Cgil, Cisl e Uil, quelle regionali e tutte le Rsu dei 4 stabilimenti che ancora resistono a produrre zucchero nel Paese, uno è quello di Termoli, gli altri sono della Sadam e della CoproBi. Un incontro non pletorico e né platonico, perché in ballo c’è il futuro del settore e subito dopo si partirà con la programmazione delle iniziative volte a tutelare la produzione e la salvaguardia del prezzo di vendita dello zucchero.

“Non possiamo giocare con i posti di lavoro e con una filiera importantissima per il Molise e per tutto il Centrosud”, ha affermato la Rsu dello stabilimento di Termoli.

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