Non usa mezzi termini l’assessore ai Trasporti del comune di Termoli, Enzo Ferrazzano, per bollare la delibera di giunta regionale n. 387 con cui il governo Frattura ha tolto il 45% del finanziamento al trasporto pubblico locale adriatico. “Una decisione fuori dal mondo, che noi impugneremo al Tar Molise, perché non è supportata da una logica politica e amministrativa”. Per l’ex braccio destro del sindaco di centrodestra Di Brino, vero perno in continuità gestionale dell’ente di via Sannitica, la decisione della giunta regionale si basa sulla revoca e i riconteggi di alcune proroghe ottenute per due anni prima dal centrodestra e quindi dal commissario prefettizio, quando il servizio di trasporto urbano era in scadenza e non c’erano i presupposti per poter bandire subito la gara d’appalto. Due proroghe cancellate con un colpo di spugna, che ha visto decurtare soldi già erogati al comune di Termoli e alla Gtm. Ma Ferrazzano non si perde d’animo e al di là della tutela giurisdizionale amministrativa, ha avviato anche un confronto di natura politica, tanto che la prossima settimana si incontrerà coi vertici regionali nel capoluogo per un passaggio preliminare e quindi coinvolgendo anche le parti sociali, in fibrillazione nell’ultima settimana. In 45 rischiano il posto di lavoro, in virtù della procedura di mobilità avviata dalla Gtm. Una partita a scacchi. Ma non è finita, perché alla domanda su quando l’amministrazione bandirà il nuovo concorso per affidare il servizio tpl a Termoli ci è stato fatto notare come anche il bando prossimo avrà una ulteriore riduzione del 10% del chilometraggio assegnato. Un’assurdità per una città in espansione urbana e con un’utenza cresciuta molto di recente.