“Termoli non può essere terreno di conquista”. Un assioma molto netto, un virgolettato che si presta a poche interpretazioni e che trae origine da quanto accaduto tra il 17 e il 21 febbraio scorsi, quando dopo aver espresso parere negativo al progetto di raddoppio ferroviario, nel breve volgere di qualche giorno l’amministrazione Di Brino rovinò al suolo. L’ex sindaco di Termoli torna all’attacco sul progetto di raddoppio ferroviario e rafforzato dalla presenza tutta Nuovo Centrodestra del senatore Ulisse Di Giacomo e dei giovani Christian Zaami, Domenico De Camillis e Rocco Fiorilli, ha aggredito la vicenda con toni da requisitoria. Saletta sin troppo stretta quella delle minoranze al pian terreno del municipio di Termoli, in via Sannitica, dove campeggiano iscrizioni e simboli di un partito che vuole radicarsi sul territorio. “Il raddoppio ferroviario Termoli—Lesina potrebbe costituire una occasione storica irripetibile, sia perché da un punto di vista cronologico (sia passato che futuro) potrebbe negli anni non esserci più l’occasione di proporre e di modificare qualcosa inerente alla circolazione su rotaie, sia perché in termini economici Termoli potrebbe, attraverso lo spostamento del tronco ferroviario, beneficiare di tantissimi vantaggi e di nuove infrastrutture. Il 20/02/2014 mentre il sindaco di Termoli era a Roma per discutere con il ministro, presente la Regione Molise (assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture Pierpaolo Nagni e il comune di Campomarino) per la definizione del progetto, la notte dello stesso giorno è stata fatta cadere l’amministrazione Di Brino con motivazioni (ancora oggi) non ancora chiarite e non ancora manifestate alla cittadinanza termolese, interrompendo di fatto tutto ciò che era stato fatto per quanto riguarda la questione in oggetto. Solo attraverso gli organi di stampa, si apprende che il 14/11/2014 in sede di conferenza di servizi tra Regione Molise e comuni costieri di Termoli e Campomarino, è stato espresso parere favorevole per il raddoppio ferroviario, proponendo come modifica al progetto la sola realizzazione di una galleria naturale di 1,9 km che passerà sotto Campomarino ed una galleria artificiale di circa 900 metri nel territorio dello stesso comune di Campomarino. Essendo favorevoli al raddoppio ferroviario, in quanto potrebbe favorire un maggiore sviluppo per la città di Termoli, essendo una misura che favorisce la cosiddetta alta capacità (e non alta velocità), vale a dire la previsione di un treno ogni tre minuti, la priorità del trasporto merci (da gomme a rotaie), la grande possibilità che vi è nel trasportare merci inquinanti su rotaia (ad esempio quelle derivanti dall’Ilva di Taranto, Gioia Tauro ecc.), tramite il parere favorevole da parte dell’Amministrazione Sbrocca, la cui modifica sopra citata comunque non prevede la il raddoppio ferroviario Termoli — Lesina, le merci inquinanti non passerebbero sul secondo binario (a ridosso dell’autostrada) ma nel centro città, comportando un serio rischio per la salute dei cittadini”.