Altro che lockdown, il divieto imposto negli ultimi due mesi, quasi, ha rigenerato le spiagge e reso più accogliente l’habitat naturale. Lo conferma un eccezionale avvistamento sulla costa molisana: fotografato un Ibis sacro. E’ una nuova specie per il Molise infatti si tratta del primo avvistamento fatta dal volontari si Ambiente Basso Molise mentre stavano svolgendo il censimento del Fratino (Charadrius alexandrinus). Specie originaria di Africa e Medio Oriente introdotta in Italia dall’uomo per scopi ornamentali in alcuni parchi e giardini zoologici.
Gli Ibis sacri sono onnivori: si nutrono di anfibi, crostacei, piccoli roditori, molluschi, pesci, lombrichi, insetti nonché uova e pulcini di altre specie di uccelli nativi come sterne, garzette, anatre, uccelli marini e uccelli di palude. Rappresentano, pertanto, una seria minaccia per la fauna autoctona. Era venerato dagli antichi Egizi la sua immagine la si trova raffigurata nei geroglifici insieme al dio Thot. E se da un lato questa specie ha iniziato a colonizzare anche l’Italia, paradossalmente risulta assente nel Paese al quale deve l’appellativo di “sacro”. I soci Pesce Giuseppe, Lucchese Matteo Pio, Simona Barone, Grieco Antonio, Chimisso Antonio, Nicola Norante e Luigi Lucchese hanno contribuito a questo eccezionale avvistamento. Le dune selvagge sulla spiaggia a nord di Termoli meta di un intenso fenomeno migratorio da parte di varie specie di volatili. Dalla scorsa notte, la battigia si è riempita di vita. E’ quanto emerso dal monitoraggio dei 36 chilometri di arenili del Molise in corso da parte dell’associazione Ambiente Basso Molise. Il presidente Luigi Lucchese, durante il lungo “tour” svoltosi lungo la zona a nord di Termoli, ha notato le dune piene di uccelli migratori arrivati nelle ultime ore. «Ho potuto documentare anche l’arrivo di molti esemplari di culbianco, un migratore a lungo raggio di 14 cm, la rondine, le garzette – dichiara Lucchese all’Ansa -, gli aironi cenerino, l’usignolo di fiume, la ghiandaia, il falco cuculo. Numerosissimi i gruccioni. Sono arrivati nelle ultime giornate perché prima non c’erano. In questo ambiente c’è il fratino, ne abbiamo individuati due oltre un nido». Durante lo screening, scoperta sulla battigia, vicino al mare anche una testuggine marina “Caretta Caretta” senza vita.

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