L’amministrazione Di Brino si prepara a incamerare 9 milioni di euro di cui 7.748 milioni di euro a titolo di Ici ed 1 milione 252 mila euro di interessi dalla società Edison per il campo Rospo Mare, ormai da trent’anni impiantato tra le 9 e le dodici miglia dalla costa. Le piattaforme petrolifere costruite in mare territoriali e non in acque internazionali erano soggette a Ici. E’ questo il contenuto della decisione presa dalla commissione tributaria regionale che in secondo grado ha dato ragione al comune di Termoli contro la società Edison, titolare degli impianti di estrazione degli idrocarburi al largo della costa adriatica molisana. Una vertenza di cui si è cominciato a discutere a metà degli anni novanta e che dieci anni dopo, nel 2005, ha fatto partire il primo accertamento dall’allora amministrazione Di Giandomenico per il quinquennio 1999-2004. La somma riconosciuta al comune di Termoli al netto delle sanzioni è di circa 9 milioni di euro, importo che cresce sino a 21 milioni se consideriamo le annualità dal 2005 ad oggi. La sentenza è immediatamente eseguibile, come hanno dichiarato il sindaco Di Brino e il legale D’Amario nella conferenza tenuta ieri mattina in sala consiliare, ma si attende il quasi certo ricorso in Cassazione per considerare definitivamente in cassa quei soldi. Non è escluso che per accelerare la partita e per pianificare anche il rientro delle imposte degli anni a venire si avvii una transazione, come hanno fatto trapelare i due nella conferenza stampa in cui è stata illustrata questa decisione. “Migliorerò la città” la promessa del primo cittadino.