Il 23 dicembre scorso, dopo un’assemblea che ha visto la partecipazione sia online che in presenza a Trivento, i fedeli della diocesi hanno elaborato una lettera da inviare a Papa Francesco per richiedere la nomina urgente di un nuovo vescovo. L’appello segue la designazione di monsignor Claudio Palumbo alla sede di Termoli-Larino, avvenuta senza l’immediata nomina di un successore per la diocesi triventina, generando nei fedeli un profondo senso di preoccupazione.
Un territorio storicamente segnato da difficoltà
La diocesi di Trivento, fondata secondo alcune fonti nel I secolo (per altre nel IV o X secolo), è un’area ecclesiastica di grande rilevanza storica e spirituale, che si estende su un territorio di 1.234 km² comprendendo 58 parrocchie raggruppate in quattro foranie: Trivento, Agnone, Carovilli e Frosolone. Questo territorio montano, situato nelle aree interne delle province di Campobasso, Isernia e Chieti, è caratterizzato da problematiche croniche quali lo spopolamento, la disoccupazione e la precarietà dei servizi essenziali come sanità, istruzione e trasporti.
La Chiesa ha sempre rappresentato un punto di riferimento centrale per la popolazione, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Nel passato, i vescovi e il clero supplivano all’assenza di una classe dirigente, sostenendo le famiglie colpite dalla miseria e dall’emigrazione. Oggi, la situazione si ripresenta con una drammatica fuga di giovani, causata dalla mancanza di opportunità lavorative.
Le iniziative che rendono unica la diocesi
La diocesi di Trivento è riconosciuta per le sue straordinarie iniziative, che coniugano spiritualità, cultura e impegno sociale.
Caritas diocesana: attiva con due centri di ascolto a Trivento e Agnone, promuove attività a favore delle famiglie in difficoltà economica e si distingue per l’impegno culturale.
Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico: intitolata a Paolo Borsellino, è la prima nel suo genere in Italia e promuove il coinvolgimento civico.
Progetto Culturale Cei: l’unica diocesi italiana a portarlo avanti, favorendo il dialogo tra la Chiesa, la società civile, la politica e altre confessioni religiose.
Scuola di Teologia per laici: voluta dai vescovi Antonio Santucci, Domenico Scotti e Claudio Palumbo, avvicina la comunità alla Parola di Dio, ma ha anche affrontato con decisione i diritti negati a chi vive in condizioni di marginalità.
Inoltre, la diocesi si distingue per il suo contributo al Cammino Sinodale della Chiesa italiana, coinvolgendo attivamente il laicato attraverso una Commissione Sinodale dedicata.
Un appello accorato al Papa
I firmatari della lettera sottolineano il timore che l’assenza di una guida episcopale possa portare alla dispersione di un patrimonio spirituale e sociale costruito con dedizione. «Auspichiamo una continuità per non disperdere irreparabilmente i tanti germi di spiritualità, di attenzione agli ultimi e ai poveri, di promozione sociale e umana», si legge nel documento.
I fedeli evidenziano come le difficoltà del territorio, dalla carenza di infrastrutture alle limitazioni nei sistemi di comunicazione, rendano ancora più necessario un vescovo che sia guida e riferimento per una comunità profondamente provata.
Fiducia nella sensibilità del Santo Padre
La lettera si conclude con un’esortazione affinché papa Francesco accolga questa richiesta con benevolenza, riconoscendo l’importanza di una guida stabile per una diocesi che opera in un territorio montano, periferia delle periferie, dove la Chiesa rappresenta spesso l’unico sostegno.
I fedeli si dichiarano pronti a incontrare il Santo Padre per illustrare le proprie esigenze e ribadiscono l’importanza di una Chiesa vicina agli ultimi. Con deferenza, chiedono di preservare la vitalità della diocesi di Trivento e di continuare a offrire un punto di riferimento essenziale per una popolazione che guarda alla Chiesa come a un’ancora di speranza.

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