Il tema della programmazione degli interventi sulla viabilità da parte della Regione trova una voce di consenso da parte del sindaco di Civitacampomarano Paolo Emanauele.
“Voglio esprimere un ringraziamento particolare all’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Nagni ed al Presidente Frattura – scrive in una lunga lettera – per aver accolto le istanze in tema di viabilità provenienti da questa Comunità e da questo territorio. Civitacampomarano molto spesso ai molisani è nota, non come il paese dal grande patrimonio storico-culturale sia materiale che immateriale, bensì come il paese delle frane e della viabilità tortuosa, alcuni addirittura si sbilanciano a dire ‘per venirci occorre l’elicottero’. Non voglio ripercorrere le varie fasi ‘storiche’ correlate a questi temi, ma rispetto a questi eventi, purtroppo, quest’area per tanti anni ha recitato un ruolo marginale, direi è stata quasi dimenticata dalle programmazioni degli interventi. I cittadini hanno dovuto assistere anche alla passerella di qualche rappresentante istituzionale che, nonostante fosse costernato dinanzi alla grave situazione della viabilità, tuttavia si è soffermato ad un ‘faremo’ e ad un ‘vedremo’… Oggi l’Assessore Regionale Nagni ed il Presidente Frattura hanno dato risposte fattive alle istanze storiche di questa Comunità e di un’intera area interna del Molise. Nella Delibera 712 del 30 dicembre, infatti, sono stati inseriti, tra le opere della viabilità, due interventi volti a dare concrete risposte: finanziamento della Strada Colle d’Ambra di collegamento con la Fondovalle Biferno per un importo di 2 milioni di euro ed altresì la manutenzione e la messa in sicurezza della SP 163 tra Castelmauro e Civitacampomarano per altri due milioni di euro. L’idea di realizzare grandi opere, oppure la grande opera, per molto tempo ha fatto perdere di vista a qualcuno la gravissima situazione viaria delle aree interne del Molise, molte delle quali non hanno mai avuto diritto ad avere almeno un collegamento minimo accettabile. Quindi a poco serve realizzare una grande opera, se della stessa, ne possono usufruire soltanto determinati centri del Molise. A poco serve la prospettiva e la possibile realizzazione di un’arteria viaria, a prescindere dalla tipologia, di ‘livello superiore’ se sul territorio manca la base. La mancanza delle infrastrutture viarie ha spopolato le aree interne, portandole quasi alla desertificazione, con tutti i relativi risvolti devastanti, quali abbandono dell’agricoltura e cura dei terreni. Non riesco davvero a spiegarmi come si possa pretendere di fare turismo, piccola e media impresa, garantire servizi essenziali socio-sanitari, non avendo l’infrastruttura viaria di base che è vitale per qualunque sviluppo”.