Il paese sta scivolando mettendo a rischio tutto il borgo vecchio, cuore pulsante di Civitacampomarano. Ma anche i collegamenti stanno cedendo, mettendo a dura prova il comune che ha dato i natali Vincenzo Cuoco e Gabriele Pepe. L’allarme l’ha lanciato il sindaco Paolo Manuele postando su fb anche un paio di foto che non lasciano spazio all’immaginazione: la situazione sulla Provinciale 163, a circa un chilometro e mezzo da Civitacampomarano, è un disastro.
«Non ci sono le condizioni minime di transitabilità in sicurezza» – denuncia il primo cittadino che dal 4 marzo scorso, da quando cioè è iniziato il lento movimento del costone nel comune che amministra, non sa più a che santo votarsi. La situazione è davvero preoccupante perché «a stento riescono a passare le automobili. Le ambulanze e gli altri mezzi di soccorso, considerando i fenomeni in atto a Civitacampomarano, in caso di necessità non oso immaginare» – scrive nel suo post-denuncia Manuele. La misura sembra davvero colma. Le istituzioni con la scusa delle poche o nulle risorse a disposizione fanno orecchie da mercante, mentre il dissesto fa il suo corso e oltre alle case ora distrugge anche le strade.
I collegamenti pubblici sono garantiti, confida al telefono il sindaco, dagli autisti dei bus che utilizzano la propria auto per fare la spola dalla frana al paese e viceversa: le condizioni attuali non consentono, infatti, il transito dei pullman.
«Nonostante gli appelli nemmeno una terna – continua Manuele -.Vuol dire che bisogna cambiare modo di porsi».
Oltremodo adirato con il presidente della Provincia, Antonio Battista, il sindaco di Civita non le manda a dire: «Forse crede che denunciando cautelativamente la mancanza di fondi elude le sue responsabilità? Sono oltremodo amareggiato perché il presidente è venuto un po’ di tempo fa e si è reso conto di persona dei disagi che i miei concittadini affrontano quotidianamente. Come sempre, le solite chiacchiere, le solite lavate di faccia. Ho anche chiesto alla Provincia di autorizzare il Comune ad operare con un mezzo proprio. Niente!».
Manuele non risparmia bordate al settore tecnico di Palazzo Magno. «Dopo aver sostanzialmente rimosso i detriti, era più o meno settembre dello scorso anno, lo scivolamento è stato abbandonato a se stesso. In inverno hanno sostenuto che sarebbe stato inutile intervenire poiché il terreno era carico d’acqua e quindi seppure lo avessero rimosso, ne sarebbe scivolato altro a valle. Passata la brutta stagione non so quali siano ora gli impedimenti. So, tuttavia, che se dovesse accadere qualcosa in paese e i mezzi di soccorso non potranno passare, non mi fermerò di fronte a nulla. Per me – conclude amareggiato il sindaco – la Provincia possono anche chiuderla. Perché – si rivolge agli amministratori – al di là della mostruosa riforma partorita dal legislatore, non avete quel giusto rapporto con il territorio in grado di farvi capire che nel 2017 le comunità rischiano l’isolamento e non siete in grado di mandare un mezzo meccanico per rimuovere la terra dalla carreggiata».