Si concludono oggi, con la processione della statua di Sant’Anna in mattinata e il concerto dei Ricchi e Poveri in serata, i festeggiamenti per la Natività della Madonna nella chiesa di Maiella. Il luogo di culto, che si trova ai piedi di Montepiano a circa 3 chilometri dal centro abitato, fu fondato da Celestino V alla fine del XIII secolo. E come avviene ormai da secoli si ripetono antiche tradizioni come la scampagnata nei boschi che circondano la chiesa.
Questa ricorrenza, forse più della stessa festa patronale, è talmente radicata nei triventini che c’è gente che torna anche dall’estero per prendervi parte.
Questa mattina, dopo la celebrazione di alcune messe, a mezzogiorno la statua di Sant’Anna con in braccio la Madonna bambina sarà portata in processione per le strade della contrada. Dopo di che avrà inizio il tradizionale pranzo all’aperto nei prati che circondano la chiesa ricostruita sui resti del monastero fondato da Celestino V. Nelle tavolate organizzate tra amici e parenti è consuetudine consumare una zuppa di carne fatta con coratella di agnello, trippa e carne condita con pomodoro e peperoncino.
I festeggiamenti sono cominciati domenica scorsa con il ritorno della statua della Madonna nella chiesa di Maiella. Durante la settimana, organizzati dall’associazione “Il Cenobio Maiella”, si sono tenuti spettacoli musicali con la degustazione di prodotti tipici. Centinaia di ragazzi da giorni sono accampati nei boschi intorno alla chiesa per vivere tutti insieme gli ultimi scampoli di vacanza prima della riapertura delle scuole. Quest’anno, purtroppo, è stata interdetta l’area circostante il campanile a causa di lesioni riscontrate alla base della struttura.
«Il Santuario Santa Maria di Maiella – si legge in una descrizione sui santuari – era fino al 1300 noto come chiesa di Santa Maria e San Benedetto e anche Santa Maria de Trivento o Santa Maria de Maiella. All’interno si venera la statua di Sant’Anna con la Vergine bambina, opera del secolo XVII. La figura della santa è avvolta in un vasto manto e con un braccio sorregge la Madonna bambina, nella parte inferiore sono posti degli angioletti. La statua è collocata dietro l’altare maggiore. Il primo documento che ci rivela l’esistenza della chiesa è una testimonianza dove si evince la presenza dell’edificio ancora in costruzione in località Montepiano. Il santuario gode della stessa indulgenza plenaria che Celestino V concesse a Santa Maria di Collemaggio. Il santuario che osserviamo oggi è a singola navata con tetto a capriate.
Della struttura originaria è rimasto solo il campanile, l’ultimo intervento alla chiesa risale al 1992. L’antico portale è stato rimosso e trasportato nella cattedrale dedicata a San Nazario, San Celso e San Vittore. Di particolare interesse gli speciali rituali che si effettuano a fine agosto quando la statua della santa viene trasportata in processione dal santuario alla chiesa parrocchiale. Nei giorni precedenti alla processione si tiene una fiaccolata che dalla parrocchia arriva al santuario per riportarvi la statua».

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