Non si ferma la battaglia di associazioni, cittadini e consiglieri di minoranza contro il megaprogetto sul Volturno, proposto e portato avanti dal Consorzio di Bonifica di Venafro.
Nei giorni scorsi sono stati depositati al protocollo dell’ente consortile due atti di opposizione con i quali, ai sensi del Regolamento del Consorzio, si chiede di revocare i provvedimenti finora adottati e di fermare la cementificazione del fiume e di un’area di notevole pregio paesaggistico, naturalistico e agricolo a ridosso del più importante fiume del Mezzogiorno.
I due atti sono sostanzialmente identici ma hanno sicuramente una diversa valenza. Quello proposto dai consiglieri di minoranza del Consorzio (primo firmatario l’avvocato Nico Biasiello), ha un forte valore istituzionale e amministrativo, quello sottoscritto invece da cittadini e associazioni, su iniziativa del neocostituito comitato “Albanova Volturni”(Comunicato Stampa a lato ndr), ha una forte valenza politica e sociale.
In entrambi gli atti i sottoscrittori evidenziano una serie di possibili illegittimità su due diversi piani: uno strettamente amministrativo, con una serie di presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato tutto l’iter, dall’individuazione dei progettisti ai vari passaggi che hanno portato ad una presa d’atto da parte del Consiglio generale dell’ente, l’altro di natura ambientale e paesaggistica, con l’indicazione di una serie di vincoli alcuni dei quali sarebbero non raggirabili.
Ostacoli che i sottoscrittori ritengono essere insuperabili e che potrebbero impedire all’opera progettata di arrivare in porto. Si parla di un investimento di oltre 150 milioni di euro di fondi pubblici per realizzare un ponte tra le due sponde del Volturno all’altezza della località Pietra bianca. Per la realizzazione del progetto sono stati individuati ed incaricati alcuni tecnici, tra i quali il noto ingegnere venafrano Umberto Di Cristinzi, ai quali sarebbe destinata una somma di circa 300mila euro. La procedura prevede che i ricorsi dovrebbero essere esaminati e discussi entro 30 giorni in un’apposita seduta del Consiglio generale del Consorzio.
Nel caso in cui non dovessero essere accolti è prevista la possibilità per i sottoscrittori di ricorrere alla Giunta regionale che avrebbe l’ultima parola. Nel frattempo sia i consiglieri di minoranza che le associazioni e i cittadini che hanno predisposto e presentato le opposizioni stanno lavorando ad altre iniziative con l’obiettivo di coinvolgere diverse istituzioni, a partire dal ministero dell’Ambiente. Intanto è stato aperto un profilo facebook del Comitato che si chiama, per l’appunto, “Albanova Volturni”. Nel giro di poche ore il comitato ha raccolto una cinquantina di firme che sono state apposte sotto l’atto di opposizione, depositato dal presidente dell’associazione “Collettivo divergente”, Carmine Pietrangelo, che è anche il primo firmatario.
Tra coloro che hanno sottoscritto l’opposizione figurano l’assessore comunale all’ambiente Dario Ottaviano, che ha già pubblicamente dichiarato la sua contrarietà al progetto, il consigliere di minoranza del Pd, Stefano Buono, l’ex sindaco di Venafro Antonio Sorbo, l’ex primo cittadino di Conca Casale Luciano Bucci, l’attuale assessore dello stesso comune Pietro Zullo, il segretario del locale circolo del Pd, Giuseppe Notte, i vertici e molti iscritti all’associazione “Città Nuova” tra cui il presidente Gian Marco Di Cicco e il segretario Maurizio Terracciano, il presidente del Cisav Mirco Di Salvo. Non figurano tra i firmatari, invece, gli esponenti locali del cosiddetto “Terzo Polo” (Azione ed Italia Viva). E non è passata inosservata la mancata sottoscrizione di qualche esponente di spicco dell’associazionismo ambientalista di Venafro.
Marco Fusco

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