Che Venafro e la Piana siano tra le aree più inquinate del Molise è da anni una certezza, stando almeno ai dati disponibili.
Ciò che è ancora non si riesce a chiarire è cosa – ovvero chi – inquina.
Per una serie di ragioni dovute anche all’interpretazione di un recente studio sulla qualità dell’aria, spesso l’opinione pubblica locale punta il dito contro gli opifici, la cementeria Colacem in particolare.
Lo studio, come già ribadito da queste colonne, nell’analisi preliminare dei dati addebita alla fabbrica di Sesto Campano una “quantità” di responsabilità che poi non trova conferma nelle conclusioni.
Proprio nelle conclusioni, infatti, si legge, tra l’altro, che «rispetto all’analisi del contesto emissivo si sono riscontrate delle evidenti lacune conoscitive e informative rispetto ai consumi specifici di combustibili sul territorio – e in particolare della biomassa – e ai flussi di traffico, che non consentono un’attribuzione accurata delle stime emissive e del contributo relativo delle varie sorgenti che insistono sul territorio, sebbene tali settori siano rilevanti in termini di contribuzione emissiva nell’area. Non sono disponibili, inoltre, punti di monitoraggio delle variabili meteorologiche e micrometeorologiche indispensabili per definire in modo accurato il quadro delle condizioni meteo climatiche e il loro evolversi nel tempo, che consentirebbero di attribuire con un alto livello di confidenza i livelli di PM10 osservati e le relative componenti alle diverse sorgenti che insistono sul territorio della Piana ed al contempo di monitorare, nel tempo, l’efficacia delle misure di risanamento intraprese».
Dunque, che «appare indispensabile sanare tali carenze attraverso lo svolgimento di indagini dedicate sui vari settori che determinano le emissioni nell’area».
Per intenderci, tutto e nulla.
Per scoprire poi, che proprio in questi giorni, i forni della Colacem sono spenti e le centraline continuano a segnalare sforamenti.
«Nel periodo invernale – scrivono dall’opificio di Sesto Campano -, le polveri fini nell’aria a Venafro registrano valori molto elevati, come nelle giornate del 15, 16 e 22 gennaio 2024, andando oltre i limiti di norma. Questo accade mentre lo stabilimento Colacem di Sesto Campano è fermo per manutenzioni ordinarie dal 6 gennaio scorso».
Ma vi è di più! «Sono oltre dieci anni – spiegano dalla Colacem – che immancabilmente si verifica tale situazione: stabilimento fermo e sforamenti del PM10. L’impianto Colacem, controllato 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, non ha alcuna correlazione significativa con le polveri fini della Piana di Venafro. Questo è ormai evidente».
L’auspicio dell’azienda è «che tutti si adoperino per affrontare seriamente il problema, evitando strumentalizzazioni fuorvianti. Colacem resta aperta al dialogo con il territorio, perché solo attraverso ragione e scienza si potranno individuare soluzioni utili ed efficaci alla comunità».