In queste ore le Regioni Abruzzo, Molise e Lazio, le Province di Isernia, L’Aquila e Frosinone, tutti i Comuni facenti parte del Pnalm e il Pnalm stesso hanno ricevuto da Enel la comunicazione che le integrazioni al progetto Pizzone II – che era stato sospeso dal Mase fino al 31 agosto – sono state inviate Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. È l’annuncio del coordinamento No Pizzone II che ora si attende che il Mase carichi la documentazione sulla piattaforma della VIA (Valutazione d’Impatto ambientale), per poterla scaricare, visionare e presentare le osservazioni, per cui saranno concessi solo 15 giorni.
Il Coordinamento No Pizzone II non si aspetta novità: è certo infatti che nessuna delle criticità rilevate nel “vecchio progetto” risulterà superata.
«È scandaloso inoltre – sottolineano dal coordinamento – che Enel chieda agli enti in indirizzo che il quadro economico del progetto non sia reso pubblico: è incredibile che iniziative che potrebbero fare ricorso a benefici pubblici ora o in futuro, possano segretare il quadro economico.
Solo sei giorni fa, il 24 agosto, il Coordinamento No Pizzone II in un incontro pubblico organizzato in piazza a Castel San Vincenzo, aveva rivelato perché le criticità non sarebbero state risolte, ribadendo la netta ed ovvia contrarietà al progetto dell’Enel. Nonostante le presunte modifiche, l’opera resterebbe devastante per l’ambiente interessato, e incompatibile con l’esigenza di tutela di un territorio ad alto pregio naturalistico.
Il 17 gennaio scorso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aveva concesso ad Enel una seconda sospensione, fino al 31 agosto appunto, per consentirle «una revisione sostanziale del Progetto secondo una nuova soluzione tecnica». Alla scadenza della precedente sospensione, il 12 gennaio, Enel aveva infatti «messo in luce la necessità di apportare una serie di modifiche» riguardanti gli ambiti di impatto in seguito alle molte osservazioni ricevute, e svolgere nuovi rilievi e indagini. Tale proroga concessa ad Enel non è prevista dalla normativa, per tale motivo i Comuni di Alfedena, Barrea, e le associazioni WWF Molise, e Sancti Vincentii avevano presentato ricorso, per cui si è ora in attesa del conseguente giudizio del Tar.

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