Ieri sul sito della Commissione Valutazione Impatto Ambientale (PNRR PNIEC) del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica sono state pubblicate le tanto attese integrazioni al progetto Pizzone II prodotte da Enel, il cosiddetto annunciato “nuovo progetto”.
Tutti i timori espressi finora dal Coordinamento No Pizzone II trovano triste conferma da queste integrazioni «che non risolvono – dicono – nessuna delle criticità. Per il Coordinamento il progetto era e rimane assolutamente inaccettabile, basti dire che verrebbe violentato il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con un mega squarcio di oltre dieci chilometri, con il diametro della sezione di scavo della galleria principale di 7, 46 metri, del tutto simile a una galleria stradale a due corsie, scavato nelle montagne più selvagge del Parco. Alla quale si aggiungono chilometri di gallerie di accesso e pozzi piezometrici dal diametro compreso fra 5 e 10 metri. La nuova centrale idroelettrica avrebbe una potenza di 164 MEGAWATT, decuplicando la potenza dell’attuale centrale, che sarà scavata in una caverna larga 28 metri ed alta 40.
Riparte quindi la procedura di Valutazione d’impatto ambientale (VIA) che inizia oggi con 30 giorni di tempo per raccogliere sul sito stesso le segnalazioni di criticità (“osservazioni”) da parte della società civile. Una commissione ministeriale per la valutazione dell’impatto ambientale le esaminerà, esprimendo infine un parere circa l’ammissibilità dell’opera (autorizzazione ambientale).
Il Coordinamento invita le regioni Abruzzo e Molise, i Comuni di Alfedena, Barrea, Castel San Vincenzo, Montenero Val Cocchiara, Pizzone, Rocchetta al Volturno, le associazioni, gli operatori economici del territorio, i cittadini tutti a informarsi e presentare le proprie osservazioni entro il termine del 18/10/2024.
Le “osservazioni” che saranno esaminate dalla commissione VIA hanno lo scopo di evidenziare le pecche del progetto per consentire una improbabile riduzione del suo impatto sull’ambiente in cui si vorrebbe calarlo, o, auspichiamo, per bocciarlo definitivamente».
Per il Coordinamento No Pizzone II dunque «il progetto dell’”Enel era e rimane inaccettabile, perché calato in un’area di notevole pregio ambientale, interna ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della sua area contigua, e sottoposta a ulteriori vincoli ambientali europei (SIC, ZPS, ZSC, IBA) e nazionali (paesistici, idrogeologici, antisismici). Auspichiamo pertanto che Pizzone II venga sommerso da una valanga di osservazioni, affinché possa essere affossato definitivamente».

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