La proprietà dell’Unilever ha comunicato ai sindacati che l’incontro che era previsto lo scorso 3 ottobre, è stato rinviato al 10 ottobre. E così, la vicenda Unilever, conosce l’ennesima fase di stallo. Ancora nessuna novità dall’Enea. Il 31 ottobre si avvicina e l’ansia tra i lavoratori cresce per la preoccupazione sul futuro occupazionale di 60 dipendenti e un indotto che aspetta il rilancio da oltre due anni. I vertici della Cisal sono molto preoccupati su questo stato delle cose, come spiega il dirigente Antonio Martone: «Abbiamo appreso, come sindacato, da Unilever di Roma che la non approvazione del Progetto da parte di Enea entro il mese di ottobre creerebbe una fase complessa difficilmente spiegabile ai vertici Unilever di Rotterdam. A quel punto, per quanto ci riguarda, l’analisi di tutto il percorso dovrà essere fatta per capire bene se le colpe sono da attribuire solo alla burocrazia e alla politica locale e nazionale. Troppi silenzi o interventi speculativi da parte dei politicanti locali dovranno essere approfonditi e capiti nella pienezza dei contenuti. Le responsabilità dell’impoverimento del territorio è un argomento che è nell’interesse dei Cittadini e dei lavoratori e non può rimanere nella strategia dei furbi». La storia dell’Unilever oramai è nota a tutti, con tanti punti d’ombra che non fanno altro che creare pessimismo tra i lavoratori anche perché si è perso, di fatto, un altro anno tra rinvii e riformulazioni del progetto di riconversione dello stabilimento di Pozzilli. La scorsa estate la P2P, la nuova proprietà della fabbrica, consegnava ai sindacati l’informativa con la quale si annunciava che i vertici dell’Azienda avevano presentato la nuova progettazione che modificava la parte riguardante la ricerca e l’innovazione secondo l’articolo 47 del Regolamento europeo, relativo all’economia circolare, sperimentale e innovativo. Le sorti future dello stabilimento di Pozzilli nelle mani dell’Enea. A fare il punto della situazione fu ancora una volta il Segretario regionale della Fialc-Cisal Antonio Martone: «Dopo tante discussioni sulla bocciatura da parte di Invitalia della parte riguardante la sperimentazione -spiega Antonio Martone-, P2P si è convinta, in accordo con i tecnici di Invitalia e dell’Enea, a riformulare questa parte del processo di riconversione: da investimento di sviluppo sperimentale a investimento innovativo per la tutela ambientale nel contesto dell’economia circolare plastiche miste. Questo è il risultato, ad oggi, del Progetto di Riconversione annunciato da Unilever tre anni fa.
Sono passati ormai tre anni dal fermo impianto produttivo di Pozzilli e il nuovo processo produttivo legato al progetto del riciclaggio della plastica non si avvia. L’impianto originario non cambia perché programmato già con le caratteristiche alternative per la selezione di Balle di Plastica Miste oppure Balle di Plastica Selezionate. Ricordiamo le caratteristiche dell’impianto originario e rimaniamo in attesa di nuovi sviluppi che riguardano l’approvazione del progetto, questa volta da parte dell’Enea». Tutti attendevano il decreto entro lo scorso mese di settembre. E’ passato pure settembre, e da Roma non arrivano notizie in tal senso. La cosa certa è che i lavoratori dovranno affrontare il quarto anno di cassa integrazione. Ma da più parti, vorrebbero conoscere la posizione della Regione Molise che è sempre stata pronta per finanziare al cassa integrazione in deroga, ma che non si è ancora pronunciata in maniera chiara ed inequivocabile sul Progetto di riconversione in atto. Sulla Cassa Integrazione, fanno sapere dalla Cisal, che non accetteranno riduzioni sull’integrazione prevista negli accordi iniziali. Unilever non vuole integrare più la quota stabilita con accordi sottoscritti.
Occorre rispettare l’accordo iniziale. Ma si attende l’intervento di Palazzo Vitale anche per analizzare il progetto che è in continua evoluzione. Se con l’approvvigionamento delle balle di plastiche miste si punta ad avere una resa del 30 per cento, come dice l’azienda, significa che è importante valutare il codice di plastica da riciclare.
La plastica da riciclare, con l’articolo 191204 è una cosa, un’altra cosa, invece, è riciclare plastica con il codice 191212. Su tutto questo dovrebbe pronunciarsi la Regione con gli uffici competenti. Intanto cresce l’attesa per l’annunciato incontro del prossimo 10 ottobre, con la proprietà che chiamerà intorno a un tavolo ancora una volta i sindacati.

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