Cgil, Cisl, Uil e Cisal di nuovo in campo per la vertenza Unilever. In un comunicato congiunto evidenziano che «a distanza di ormai venti giorni dall’accordo definito tra Seri Industrial ed Unilever (con responsabilità di entrambe per quest’ultimo ritardo) i lavoratori dell’Unilever, in ammortizzatore sociale che traguarda ormai il quarto anno, non hanno ancora risposte rispetto il via libera definitivo da parte di Invitalia. Tutti i soggetti, dalla Regione, al Mimit, dicono che è tutto a posto ma la firma definitiva non arriva».
Le segreterie regionali Femca – Filctem – Uiltec – Cisal e le Rsa riprendono dunque un cammino comune per arrivare a sapere lo stato dell’arte di una vertenza che non conosce mai la parola fine. «Vorremmo ricordare a chi, con il procrastinarsi della situazione, rimandando inspiegabilmente la determina, abdicando al proprio ruolo, rinviando la messa in opera degli asset necessari all’avvio del nuovo sito di Pozzilli (che necessita di 18 mesi per essere operativo), certifica che, più tardi si avrà il via libero definitivo, maggiore sarà la sofferenza dei lavoratori in cassa integrazione, cui viene meno il punto fermo della ripartenza». Per rimarcare lo stato di agitazione che si respira tra i lavoratori, arriva anche una proposta “provocatoria” da parte dei sindacati: «Alla luce di ciò – scrivono nel comunicato congiunto tutte le sigle sindacali – chiediamo a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie, agli amministratori regionali, ai vertici di Seri industrial ed Unilever, di venire a fare una passeggiata ad Agnone il 28 marzo, dalle 10 alle 13. Perché questa scelta? Per chiedere in modo simbolico alla massima espressione di Invitalia, il dottor. Rocco Sabelli, che si ricordi che anche i molisani, suoi conterranei, hanno diritto a passare una serena Pasqua».
Questa dunque la decisione presa dai sindacati per cercare di smuovere le acque. Sta passando pure marzo e tra i lavoratori è evidente il clima di pessimismo. A parlare è il segretario regionale della Cisal Antonio Martone: «La tanto attesa firma da parte di Invitalia non è arrivata nemmeno a marzo e sembra sempre più lontana – spiega il dirigente della Cisal – adesso è l’ora di assumersi le giuste responsabilità e dire con chiarezza la verità ai lavoratori, al territorio, all’indotto ed anche alla parte politica regionale. E soprattutto è importante che il sindacato venga informato con documenti chiari sulla reale situazione della ormai fantomatica riconversione dello stabilimento ex Unilever di Pozzilli».
Non si vede all’orizzonte nulla, se non l’incertezza per il futuro. I lavoratori vogliono conoscere gli sviluppi circa la vertenza che si trascina da almeno 2 anni tra tante promesse fatte su più fronti. «I sindacati- continua Antonio Martone- hanno chiesto da tempo un incontro con Unilever Europa. Per la Cisal è tardi, molto tardi, ma sappiamo che in questi frangenti bisogna fare maturare i tempi e dare tempo anche a chi si affida alle notizie veicolate da chi è messo al posto giusto nel momento giusto per tranquillizzare lavoratori e territorio. Unilever deve dare risposte concrete su tutta la gestione della problematica che è iniziata ormai da quasi 5 anni. E le domande sono semplici. Fatte sicuramente anche all’interno di Invitalia. – perché la P2P non è nemmeno intestataria dello stabilimento interessato alla riconversione? – La partecipazione di Unilever al 50% nella P2P è fittizia o reale? – Perché nella portineria dello stabilimento non ci sono dipendenti ex Unilever? I problemi tra Unilever e Seriplast, preannunciati 6 mesi fa, erano veri o erano strumentali per qualcuno? Unilever ha chiamato il sindacato per ridurre il salario dei lavoratori giocando sui timori e sulla fiducia che anche il sindacato ha sempre mostrato. È bello fare i manager – conclude Martone- giocando sulle paure dei lavoratori e sulla fiducia di chi, invece, dovrebbe essere attento alle dinamiche che penalizzano solo ed esclusivamente la parte più debole della società: i soliti lavoratori. Attendiamo chiarezza e chiamiamo in ballo anche la regione». La “passeggiata” ad Agnone assume un significato chiaro: quello di rivolgersi direttamente a Rocco Sabelli perché prenda a cuore la vertenza Unilever e smuova le acque a Invitalia. I sindacati le stanno provando veramente tutte per uscire dal tunnel dell’incertezza e della burocrazia. Occorre fare chiarezza su quanto, da mesi, si ripete senza soluzione di continuità sul futuro dello stabilimento di Pozzilli. C’è bisogno di una parola di verità sul futuro dei lavoratori. E’ quanto chiedono ancora una volta, congiuntamente, tutte le sigle sindacali.

Marco Fusco

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