Due brutte notizie hanno fatto capolino sulle scrivanie degli amanti della natura e dell’ambiente nonché del comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato. Luciano Sammarone, in particolare, ha dunque appreso in rapida successione della morte, o meglio sarebbe dire dell’uccisione dell’orsa Daniza (provincia di Trento) e della bocciatura da parte del Consiglio regionale delle modifiche al calendario venatorio (proposte dal Movimento 5 Stelle) inerenti all’Area contigua al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il comandante della Forestale da tempo si batte per la massima tutela della esigua popolazione dell’orso bruno marsicano e dunque ha appreso con soddisfazione della richiesta di Salviamo l’Orso indirizzata al commissario Pontarelli ed al presidente Frattura. Soprattutto dopo che Palazzo Moffa, a seguito delle dichiarazioni del delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, ha respinto la mozione che di fatto reintroduceva la caccia in girata al cinghiale e con un cane limiere. Invece, la Regione ha sostenuto di essere stata costretta (anche su richiesta degli otto sindaci del Volturno) ad operare la deroga e consentire ai cacciatori di svolgere l’attività venatoria con le stesse modalità degli anni passati, almeno fino a quando la Provincia di Campobasso e quella di Isernia non avranno effettuato appositi corsi e rilasciato brevetti per caccia in girata e con cane limiere.
Nel bel mezzo della discussione sul calendario venatorio, poi, si è inserito Orlandini dell’associazione Salviamo l’Orso che, in collaborazione con il veterinario pentro Antonio Liberatore, ha inviato una missiva ufficiale al commissario dell’Area contigua al Pnalm, Pontarelli, per chiedere sostanzialmente lo slittamento di un mese dell’apertura (e quindi della chiusura) della caccia al cinghiale. “Purtroppo, proprio quando tutto sembrava andare nella direzione più utile e funzionale alla tutela dell’orso, la Regione si inventa il peggior calendario venatorio che potesse varare!”. Nei giorni scorsi, nella sua visita a Castel San Vincenzo, anche il presidente del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise aveva criticato la decisione della Regione Molise in merito alla caccia al cinghiale.
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