I lavori, definiti in una nota dal coordinatore regionale del Pcl Tiziano Di Clemente folli e disatrosi, finalizzati alla deviazione del Volturno per ‘operazioni di ripulitura’, in programma da alcuni mesi nei pressi del sito archeologico di San Vincenzo al Volturno finiscono nell’occhio del ciclone.

Lo stesso Di Clemente parla di ‘operazione aggiunta e reiterata’ e aggiunge: “Diffidiamo l’Enel e la sovrintendenza dunque a fermare tale scempio e denunciamo l’assenza del sindaco di Castel San Vincenzo nel tutelare il territorio. Se è vero che la ripulitura si può effettuare a monte agendo sui due canali scolmatori, come del resto si faceva anticamente, non si capisce il perché di questa follia ambientale, archeologica ed erariale: 200 camion di pietrisco, 200 canali prefabbricati di cemento, rischi di allagamento nella fase di riversamento dell’acqua (come accadde la volta scorsa), esistenza di smaltimento di tale montagna di rifiuti speciali a fine lavori. Dopo aver prosciugato il letto di fiume con tutte le conseguenze dannose per la fauna e la flora ittica e lo straordinario ambiente circostante, i mostri di cemento passeranno sotto la volta del pregiato ‘Ponte della Zingara’ sino a riempirne quasi tutto lo spazio con il rischio della fruibilità di un sito archeologico che è un libro di storia unico di importanza europea. Tutto questo scempio, peraltro, in pieno periodo estivo”.

“Occorre, invece, rilanciare  un progetto di recupero e di una valorizzazione di quel tratto del fiume Volturno, in sinergia con lo sviluppo del sito archeologico”, chiosa Di Clemente.

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