Tanto tuonò che piovve! È proprio il caso di dirlo. Gli appelli del sindaco di Montaquila Marciano Ricci sono rimasti inascoltati. Il primo cittadino, ben prima della stagione invernale, aveva sottolineato alle autorità preposte la situazione di pericolo in cui versavano sia il torrente Rava quanto il fiume Volturno. Ricci, dossier fotografico alla mano, aveva auspicato un rapido stanziamento di risorse ed intervento da parte di chi di dovere. Invece, le sue note sono rimaste lettera morta. A riscontrare i suoi lamenti è stato però il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci che ha condiviso il grido d’allarme di Marciano Ricci. In effetti, era facilmente immaginabile che l’accumulo di legname e detriti vari, oltre che la crescita incontrollata della vegetazione avrebbero ostacolato il naturale deflusso dell’acqua negli alvei con conseguenti problema per la sicurezza della circolazione stradale e in genere pericolo per l’incolumità pubblica.
Il presidente della Provincia, condividendo il pensiero del primo cittadino montaquilano, ha ricordato pure come il sindaco è autorità di protezione civile in caso di emergenza ma che nulla (o quasi) può in termini di prevenzione senza le necessarie risorse devolute dagli enti sovracomunali.
La giornata di ieri, pertanto, è stata di completa allerta in tutta la Piana a causa dell’annunciato maltempo. Tutti i corsi d’acqua si sono ingrossati fino ad esondare, alcuni, allagando campi, allevamenti ed abitazioni circostanti.
Insomma, il sindaco di Montaquila aveva chiesto di investire in prevenzione per evitare danni e, purtroppo, non è stato ascoltato dalla Regione né da altri enti preposti.
La situazione ha destato allarme per tutta la giornata. Diversi i disagi registrati oltre alla preoccupazione degli abitanti. Ricordiamo, tra l’altro, che proprio Roccaravindola nel 1993 soffrì un’alluvione che fece allagare terreni, abitazioni ed aziende nei pressi dei corsi d’acqua Rava e Volturno e fece crollare parte del ponte sulla Statale 158. Fortunatamente, ieri non è accaduto ciò ma comunque il livello di allerta è stato alto. Volontari della protezione civile, forze dell’ordine, personale Anas e Vigili del fuoco sono stati impegnati in tutta la Piana a monitorare la situazione.
A lanciare l’allarme per il futuro è stata anche la sindaca di Pozzilli. Stefania Passarelli, infatti, ha inteso alzare la voce perché «devono pulire, non è più tollerabile questa situazione». In merito alla situazione del Ravicone, quindi, senza mezzi termini ha fatto sapere che «la faccenda è pericolosa».
I problemi e gli allarmi più gravi si sono riscontrati a Venafro e Sesto Campano. Ad intervenire sulla questione pure il consigliere regionale Vittorio Nola: «Ecco cosa accade al torrente Rava a Venafro in assenza di pulizia. Le acque salgono molto e addirittura sfiorano il nuovo ponte su via Campania. Cosa aspetta l’assessore Cavaliere a finanziare il Consorzio di bonifica della Piana per far esguire gli opportuni lavori di manutenzione straordinaria?». Manutenzione, la parolina magica invocata anche dai residenti che hanno ricordato come sia ormai da anni non vengono più eseguiti interventi di un certo livello e di una certa efficacia. Stante la pericolosità della situazione, sul posto si sono recati direttamente i vertici dell’amministrazione comunale con il sindaco Alfredo Ricci e il vice Marco Valvona, oltre alla Polizia municipale, i volontari di protezione civile ed i Carabinieri. L’acqua per diverse ore ha sfiorato la sede stradale sulla Statale 85 al punto che Ricci ha più volte preallertato l’Anas – presente sul posto – per la chiusura della strada nonché i cittadini residenti nei pressi del Rava affinché si ponessero in una posizione di sicurezza.
Ancora più drammatiche le condizioni del fiume Volturno verso il confine con la Campania. Gli abitanti della zona della bonfiica a confine con il corso d’acqua sono rimasti ancora una volta “impriogionati” in un lago.
In serata poi il Volturno è del tutto esondato nei pressi dell’Oasi Le Mortine. Ore prima dal lato Campania, i sindaci di Capriati, Ciorlano e Prata di comune accordo a causa del completo allagamento della sede stradale hanno optato per la chiusura della “Pontereale” che collega il casertano con il Molise.
Situazione simile a Sesto Campano, dove nonostante i ripetuti inviti ad intervenire per porre rimedio, nessuno si è preso la briga di effettuare opere di manutenzione. E così, nel pomeriggio di ieri il fiume ha rotto gli argini allagando campi e allevamenti circostanti causando, come al solito, notevoli disagi e danni. Considerato che ormai eventi atmosferici eccezionali sono sempre più frequenti, la speranza è che chi di dovere voglia intervenire per prevenire anziché essere costretto dopo a porre rimedio ai danni. Con la speranza che non accadano tragedie irreparabili.

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