Nella Valle del Volturno in tema ambientale è lotta su tutti i fronti. I continui sforamenti delle polveri sottili, tali da connotare l’ennesima emergenza (ormai amara consuetudine per la verità), sembrano non valere da monito alle autorità preposte per tentare di arginare il fenomeno. Anzi. In barba anche al principio di precauzione statuito dall’Unione europeo in materia di salute pubblica, nella Piana suona un altro allarme. Come al solito, a fare le “pulci” sono state le Mamme per la salute le quali, retoricamente, si sono chieste: «Che cosa sta succedendo nella Valle del Volturno mentre si combatte la turbogas nella provincia di Caserta?». Ebbene, l’associazione ha testimoniato come «in gran silenzio ci si attiva per portare nell’ex Fonderghisa oltre 70.000 tonnellate all’anno di frazione organica dei rifiuti urbani per un impianto di biometano».
La notizia ha rapidamente fatto il giro della Piana: si tratta, dunque, secondo le Mamme per salute di «un attacco al territorio, ancora ad importare rifiuti da altre Regioni. Non bastava la quantità abnorme di Css (combustile solido secondario, ndr) bruciato da Herambiente e Colacem, non bastavano le notevoli quantità di fluidi pericolosi e non pericolosi da destinare al depuratore del Nucleo industriale di Pozzilli, ora da importare anche rifiuti da frazione organica. La Regione Molise, la Regione che più di ogni altra in Italia importa rifiuti vuole migliorare il triste primato».
Le Mamme hanno spiegato pure che «non è effetto “Nimby” ma un no a un impianto che per il territorio è inutile e dannoso. In una Regione che produce 18.823,77 tonnellate/anno di rifiuto da frazione organica, dove la provincia di Isernia ne produce solo 4.156,116 tonnellate/anno, una scelta del genere vuol dire vocare definitivamente la nostra area a pattumiera d’Italia».
Quindi, l’associazione ha reso noto che «entro il 27 dicembre è possibile presentare le osservazioni in questa fase di verifica assoggettabilità a Via inviandole all’indirizzo: arpamolise@legalmail.it, è importante essere presenti fattivamente in tutte le fasi del procedimento, ovviamente l’impianto dovrà essere sottoposto a Via (Valutazione di impatto ambientale) ed anche in tale fase sarà fondamentale la partecipazione di tutti». Considerata la «gravità della situazione, chiede impegno concreto prima che sia troppo tardi. Impegno serio e fattivo è richiesto in particolare a tutte le forze politiche che dovrebbero, senza se e senza ma, difendere veramente il territorio».