Sulla vicenda Unilever Stefania Passarelli passa all’attacco: di solito «le bugie hanno le gambe corte».
Così, malgrado le rassicurazioni che sarebbero state fornite ai sindacati e che direttamente il governatore Donato Toma aveva dichiarato di aver ricevuto nel corso di una trasmissione in onda su Teleregione, a quanto pare c’è la certezza che almeno una parte della produzione realizzata a Pozzilli sia stata programmata nello stabilimento di Casalpusterlengo.
«Unilever dovrà sconfessare con fatti e documenti le dichiarazioni rilasciate in questi giorni. Hanno usato il termine “delocalizzazione” lasciando intendere che non delocalizzavano in altri Stati, ma in altre regioni sì. Pensare di spostare alcune funzioni produttive di Unilever Molise a Casalpusterlengo (Lombardia) significa voler decretare la fine dell’azienda di Pozzilli».
Dunque, la sindaca e presidente del Consorzio industriale di Pozzilli ha lanciato un appello al presidente della Regione Toma: «Dovrà aiutarci in questa triste storia».
Stefania Passarelli ha assunto notizie di stampa provenienti da un quotidiano di Lodi in cui si parla esplicitamente di spostamento di linee di produzione. L’allarme qui in Molise era stato lanciato dal segretario della Cisal Antonio Martone il quale ha reiteratamente lanciato appelli alla chiarezza. Senza mai essere, a quanto pare, esaudito. Il 21 gennaio, comunque, presso Assindustria si svolgerà un importante tavolo con le parti sociali per discutere del piano della produzione relativo all’anno in corso.
In quella sede, forse, se ne sarà di più. Tuttavia, Stefania Passarelli non intende attendere ed ha chiesto aiuto alla Regione. In ballo ci sarebbero 437 posti di lavoro tra stabilimento della multinazionale e indotto.
A dire il vero, nessuna risposta è ancora giunta ormai da oltre un mese alla nostra redazione. Primo Piano Molise aveva chiesto ad Unilever se no alla delocalizzazione significasse no alla chiusura anche, avendo i due termini connotazioni ben diverse.
Sempre Martone, inoltre, nei giorni scorsi ha riferito di come la multinazionale abbia stipulato accordi per l’Industria 4.0 negli altri tre siti produttivi italiani “dimenticando” però Pozzilli dove, va ricordato, il costo del lavoro è minore che altrove. Ma per conoscere il futuro ‘basterà’ attendere qualche mese ancora.
Pr