Ha, per certi versi, dell’incredibile quanto accaduto in questi ultimi giorni a Pozzilli: a causa di un ricorso, infatti, la statua del Cristo Redentore è stata rimossa.
«Il Cristo scomodo e il cittadino accidioso», è dunque il titolo di una lettera aperta inviata alla nostra redazione da un gruppo di fedeli che ha voluto esternare il proprio disappunto verso quanto si è verificato.
La statua era stata installata la scorsa estate su una pietra ben visibile dalla strada dalla strada provinciale. Evidentemente a qualcuno deve aver dato fastidio, al punto che si è rivolto alle autorità e alla fine il diacono Emilio Cioffi si è visto costretto a rimuoverla.
«È sconcertante constatare ogni volta quanto venefica sia l’overdose d’ideologia, che scorre nel sangue di taluni personaggi: schegge impazzite pronte a tutto, pur di affermare ovunque unico principio l’accidia e l’arroganza del potere che non avranno mai. Papa Francesco non molto tempo fa ha tirato fuori dalla naftalina l’”accidia”, uno dei peccati capitali finito nel dimenticatoio. Ci ha ricordato il Santo Padre che è accidioso chi, depresso, è caduto ne vuoto esistenziale di una infelicità senza uscita o, ancora, è accidioso l’indolente che si volta dall’altra parte, e non investi energie nella collettività, nella ricerca del bene comune e, per riflesso, del bene proprio».
Nella lettera sottoscritta da alcuni pozzillesi si legge come «stamattina (ieri, ndr) i cittadini e i bambini di Pozzilli sono caduti in profonda depressione. La statua del Cristo Redentore non può essere riposta su una collinetta di un cittadino privato di Pozzilli, che grazie all’opera del diacono di Pozzilli Emilio Cioffi, di taluni caritatevoli cittadini che ne hanno finanziato l’acquisto e di giovani che hanno ripristinato il sentiero, poteva diventare il simbolo turistico del nostro paesello. Un posto incantevole, dove si può pregare, ammirare le cascate di acqua che si formano durante le forti piogge, rivivere la storia antica r’ gl’ “muarr che scioscia’’ e godere di un panorama stupendo».
Quindi, «tutti ci siamo chiesti perché la statua del Cristo Redentore non può essere messa sulla pietra. Ed ecco, attesa, puntuale, la notizia che circolava in paese, di un cittadino accidioso che ha presentato un ricorso. Siamo sicuri che l’anima del Cristo Redentore, allungata a terra da lì continuerà a vegliare sui cittadini di Pozzilli e non solo».
Un pensiero quindi anche al diacono: «Don Emilio, le tue lacrime hanno commosso tutti, con questa lettera vogliamo manifestarti pubblicamente la nostra solidarietà, il nostro affetto, per dirti che ci attiveremo con ogni mezzo ti aiuteremo a raccogliere i fondi per far sì che il Cristo Redentore possa essere collocato sulla sua pietra».
A questo punto si cercherà il modo (burocraticamente) giusto per farlo, onde evitare eventuali altri esposti.
Pr

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