Era per certi versi inevitabile: una maggiore attenzione era richiesta a causa di quanto avvenuto lo scorso 30 aprile a Campobasso, un episodio che sta facendo discutere persino a livello nazionale. Così, ieri mattina il controllo è stato ferreo. Otto motociclisti sono stati sanzionati per aver “partecipato” (con il picchetto d’onore) ad un funerale senza essere congiunti del defunto.
A darne notizia sono stati proprio i Carabinieri i quali hanno spiegato come «in questo momento così grave sotto il profilo della salute pubblica anche i gesti più consueti della pietà umana e della solidarietà che si manifestano in occasione della dipartita di una persona cara devono cedere il passo all’esigenza di tutelare la collettività da un nemico tanto insidioso come il Covid-19».
Dunque, è questo lo spirito che anima i provvedimenti governativi per arginare l’epidemia ma certe abitudini sono dure a morire ed il clima di ottimismo che si va instaurando nel Paese in questi giorni per la flessione della curva del contagio può ingenerare pericolosi abbassamenti della guardia.
In questo ambito, particolarmente qualificata e stringente è l’azione di coordinamento ed indirizzo delle forze dell’ordine esercitata dal prefetto di Isernia Vincenzo Callea.
A Pozzilli, però, ieri mattina i componenti di un club motociclistico hanno pensato di riunirsi in uno slargo dove sarebbe passato il carro funebre che trasportava la salma di un loro amico centauro schierando le loro potenti motociclette: al passaggio della salma hanno fatto quindi sentire forte il loro rombo. Sul posto, poco prima che arrivasse il corteo funebre, erano tuttavia giunti anche i Carabinieri della locale stazione coadiuvati da quelli della stazione di Venafro e del Norm della Compagnia di Venafro che hanno pertanto identificato gli otto motociclisti che, come una sorta di picchetto d’onore, sostavano allineati vicino alle loro due ruote sulla via che avrebbe condotto il loro amico al cimitero.
L’arrivo dei Carabinieri ne ha assottigliato il numero, essendosi qualcuno prudentemente allontanato. Per tutti gli altri sono però scattate le sanzioni amministrative previste dal Dpcm in materia Covid essendo la maggior parte di essi dei comuni limitrofi e non avendo giustificati motivi per sostare dove si trovavano.
Per l’esigenza di sgomberare rapidamente l’assembramento ed interrompere una condotta illecita, i verbali saranno inviati ai contravventori presso le loro abitazioni nei prossimi giorni.
Composto e commosso invece il saluto dei concittadini del defunto che, nel rispetto della legge, hanno salutato la salma dalle loro abitazioni e dai balconi delle loro case lungo la strada percorsa dal carro funebre. «È forse questo uno dei casi per cui si invocherebbe comprensione ed elasticità ma come ci insegnano i fatti di cronaca della vicina provincia di Campobasso, per la riuscita della lotta al Covid, il rispetto dei divieti è fondamentale».
I centauri, dal canto loro, hanno sostenuto che «eravamo tutti distanziati e con le mascherine e non avevamo nessuna intenzione di andare dietro al corteo, soprattutto per rispetto dei familiari». Ma le sanzioni sono scattate comunque per la violazione del Dpcm anche perché, come riferito dall’Arma, purtroppo non avevano un giustificato motivo per essere presenti in quel posto. Al di là, quindi, della partecipazione o meno al funerale.

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