Sono trascorsi due anni. Due lunghi anni che per certi versi sono volati. Ma riavvolgendo il film, sono stati due anni intensi, impegnativi, complessi, vissuti con grande partecipazione emotiva e senso di responsabilità.
L’11 giugno del 2018, all’esito delle consultazioni elettorali, Marciano Ricci veniva proclamato sindaco di Montaquila.
Marciano Ricci, che oltre ad essere un imprenditore di successo è un uomo di una sensibilità unica e dal cuore immenso (virtù che solo chi lo conosce può comprendere), è anche il fondatore del gruppo editoriale di cui fanno parte Primo Piano Molise, Teleregione e Radio Hollywood.
Decidere di candidarsi per amministrare una piccola comunità di questi tempi è folle. E Marciano Ricci è follemente innamorato delle sue origini. Dei luoghi dove è vissuto, cresciuto. Dei luoghi dove la sua favola ha avuto inizio. È innamorato della sua Montaquila, della sua gente. Che con una percentuale bulgara gli ha assegnato la fascia tricolore.
Amministrare è molto complicato. Sindaci, assessori e consiglieri fanno ogni giorno i conti con una burocrazia che sta soffocando il Paese. Non hanno risorse, combattono con i vincoli di bilancio, affrontano le emergenze ordinarie e straordinarie (può sembrare una contraddizione ma ormai anche l’ordinario si gestisce in emergenza) senza un euro in cassa. Lacci e lacciuoli che impediscono di agire secondo logica e che talvolta sembrano inventati ad hoc per far sì che le cose non filino per il verso giusto. E quando qualcosa non va ne rispondono in prima persona.
A ciò si aggiunga l’emergenza Covid, che agli amministratori locali ha richiesto uno sforzo impossibile da sopportare.
Marciano Ricci il ruolo di sindaco se l’è cucito addosso, come fosse una divisa. Marciano è uomo di parola. Gli impegni assunti vanno portati a termine, costi quel che costi. E non è difficile immaginare quanto sia complesso operare in un clima di incessante precarietà.
Il punto di vista del giornalista è probabilmente privilegiato e consente nel caso di specie di affermare senza tema di smentita che il sindaco di Montaquila è sempre tra i primi a chiedere soluzioni ai problemi che si prospettano con l’evolvere del tempo. Come è accaduto qualche giorno fa – ma è solo un esempio – con la richiesta di un tavolo tecnico sulle scuole, per evitare di arrivare a settembre senza soluzioni a portata di mano e continuare a creare disagi insuperabili a scolari e genitori.
Volevamo realizzare una intervista e farci raccontare qualcosa di questi due anni. Ha rifiutato perché – parole sue – «dovrei attaccare tutta la politica, destra, sinistra, centro, perché in Italia facciamo un passo avanti e dieci indietro».
È la sintesi, forse anche scontata, di un imprenditore pragmatico, brillante e lungimirante. Che ce la sta mettendo tutta per lasciare un segno tangibile del suo passaggio in Municipio.
Il pallino di Ricci sono i bambini. Dunque, le scuole. Affronta i problemi ad essi legati come se tutti gli alunni del suo paese (ma lo pensa di tutti i bimbi del mondo) fossero suoi nipoti.
Stessa attenzione per gli anziani e, dunque, per tutti coloro che sono in difficoltà.
Le soddisfazioni le raccoglie negli sguardi di compiacimento dei suoi concittadini, che ne apprezzano impegno e risolutezza.
Le somme, certo, si tirano alla fine. Ma quando una persona non si risparmia e ci mette tutto se stesso, i risultati arrivano. Quando la politica è fatta con passione, altruismo e cuore, sarà pure difficile tenere fede a tutti gli impegni presi, ma non ci sarà mai spazio per i rimpianti.
Marciano Ricci è la plastica fotografia di tanti sindaci (eroi) molisani che combattono ogni giorno una battaglia con impegno, tenacia e passione. Storicamente le battaglie si vincono con le armi, loro combattono con il cuore. E lo alimentano con il tributo che i concittadini, consci delle difficoltà, riconoscono con sincera gratitudine.
Luca Colella