Un nuovo sopralluogo è stato svolto ieri mattina dai Carabinieri che indagano sulla tragica morte di Domenico D’Amico e dall’Asrem. Non si vuole lasciare nulla al caso. E non è escluso, tra l’altro, che nelle prossime ore possano essere ascoltati i colleghi di lavoro ed i superiori del giovane.
L’indagine al momento procede per omicidio colposo ma senza, a quanto pare, persone iscritte sul registro del pm Alessandro Iannitti. Oggi, presso il “Veneziale” di Isernia, sulla salma del povero 22enne di Bojano verrà eseguita l’autopsia dopodiché il corpo verrà restituito ai familiari per i funerali.
I militari della Compagnia di Venafro comandati dal maggiore Mario Giacona vogliono capire cosa sia accaduto sabato sera all’interno della Serioplast e nello specifico intorno al pallettizzatore che ha ucciso il giovane: si è trattato di un errore, una tragica fatalità, oppure qualche sistema di sicurezza non ha funzionato a dovere? L’ultima visita dell’Ispettorato del lavoro in azienda pare si fosse conclusa senza che gli ispettori avessero alcunché da eccepire. E della Serioplast, indotto Unilever, nessun lavoratore si è lamentato: di recente, tra l’altro, è stato riconosciuto pure un premio ai dipendenti che hanno lavorato malgrado l’emergenza Covid.
Ma il discorso dell’infortunio mortale di Domenico D’Amico probabilmente meriterebbe una riflessione più generale sulle condizioni dei lavoratori e dei precari ed interinali in particolare. Nessuno restituirà mai ai familiari ed agli amici il 22enne, ma risulta decisivo adesso far sì che il dramma non resti senza conseguenze: in tal senso si sono mossi i colleghi di Domenico e tanti altri operai del Nucleo industriale – in massa quelli dell’Unilever – che ieri si sono astenuti dal lavoro per due ore e si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli della Serioplast. Con le lacrime agli occhi, hanno voluto ricordare il giovane e discutere della sicurezza sul lavoro.
Tutti, sindacalisti presenti compresi, hanno inteso richiamare al silenzio in questo momento. Dopo verrà il tempo delle considerazioni ma ora occorrerebbe osservare un rispettoso silenzio senza fughe in avanti sulle probabile cause o responsabilità dell’infortunio mortale, che dovranno invece essere svelate dagli inquirenti.
Intanto, dalla scuola di Domenico, l’Istituto tecnico-agrario e per geometri San Pardo di Larino, è giunta una nota di cordoglio: «Ancora una volta, come sta accadendo troppo spesso in questi anni, uno nostro ex studente, di Bojano, diplomatosi solo qualche anno fa, perde la vita, sul posto di lavoro. Siamo tutti sgomenti; ci uniamo al dolore dei familiari e di tutti quei ragazzi che hanno condiviso con lui cinque anni nella nostra grande famiglia. Ciao Domenico!». Anche l’Us Bojano, dove Domenico era in forza alla squadra, ha voluto ricordarlo: «Ci lascia un giovanissimo campione. Campione non è solo chi sfonda le porte di gol ma, ancor di più, lo è chi come Domenico che lasciava lo sport che amava per il lavoro, che faceva tanti sacrifici nonostante la giovane età. Ti ricorderemo per sempre. Ci stringiamo alla famiglia in un momento così difficile».
Pr