Com’era scontato che fosse, in primavera ed estate i dati relativi alle polveri sottili sono risultati nella norma ovunque nella Piana di Venafro. L’unico elemento di “novità” riguarda il fatto che la città diomedea, stando alle rilevazioni provvisorie dell’Arpa Molise, è il centro più inquinato della Piana. Infatti, come stabilito nella riunione tecnica svoltasi il 30 gennaio scorso a Palazzo Cimorelli, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise è stata impegnata in un monitoraggio straordinario non solo di Venafro bensì pure di Sesto Campano, Roccaravindola (Montaquila) e Pozzilli.
L’incontro di inizio anno, scaturito dai continui sforamenti di Pm10 segnalati dalla centralina di via Campania, aveva quale finalità quella «di individuare interventi volti ad implementare il monitoraggio della qualità dell’aria nella Piana di Venafro al fine di caratterizzare le polveri per l’individuazione delle principali fonti di inquinamento».
A tal proposito, l’Arpa Molise nei mesi scorsi ha redatto un progetto per l’acquisizione delle risorse necessarie, che prevede, tra l’altro, l’acquisto di due mezzi mobili e di strumentazione da laboratorio.
«L’indagine ha l’obiettivo di migliorare le conoscenze del particolato (Pm10 e Pm2,5) presente in atmosfera nella piana di Venafro e a tal fine saranno raccolti campioni di particolato sui quali verrà eseguita l’analisi della composizione chimica (speciazione). Il campionamento del particolato atmosferico verrà realizzato attraverso l’impiego di centri mobili, appositamente attrezzati e posizionati nel territorio della Piana di Venafro».
Stando a quanto comunicato sempre da Arpa, «lo studio prevede, inoltre, fasi di interpretazione e analisi dei dati raccolti. In particolare, è previsto l’utilizzo di modelli al recettore per cercare di attribuire il peso delle varie sorgenti di emissione di inquinanti in atmosfera (source apportionment), al fine di fornire supporto agli enti preposti al governo del territorio per l’adozione di opportuni provvedimenti ambientali per il miglioramento qualità aria».
Dunque però, in attesa di acquisire la strumentazione necessaria alla realizzazione della caratterizzazione (mezzi e strumentazione per circa un milione di euro già stanziato dalla Regione), come concordato nella riunione tecnica del 30 gennaio, sono state svolte campagne di monitoraggio del Pm con l’ausilio del centro mobile già in possesso dell’Arpa Molise nei territori comunali di Sesto Campano, Montaquila, Pozzilli e Venafro.
Il monitoraggio con l’unico laboratorio mobile attualmente disponibile, come detto, ha dimostrato che il centro più inquinato è Venafro. Le analisi straordinarie sono iniziate da Sesto Campano nei mesi di febbraio e marzo. Quindi il mezzo è stato spostato ad aprile a Roccaravindola (Montaquila), dopodiché ad aprile e maggio a Pozzilli e infine maggio-giugno a Venafro. Le misurazioni sono state eseguite con il centro mobile in dotazione dell’Agenzia attrezzato con un sistema che permette la raccolta su filtro del Pm10 secondo le norme tecniche previste dal dlgs 155/10.
Sesto Campano. Come avevamo per la verità già riportato nei mesi scorsi, il monitoraggio a Sesto Campano è stato effettuato nello stesso sito dove è stata svolta una campagna nel mese di luglio 2016. «La durata della campagna è stata di 15 giorni durante i quali è andato perso 1 solo dato, il monitoraggio è stato discontinuo a causa del verificarsi di ripetute interruzioni dell’energia elettrica».
Dal 15 febbraio all’11 marzo il Pm10 ha fatto registrare una media di 17 ug/m3 contro il limite di 50 ug/m3. Il picco è stato toccato il 24 febbraio con un valore di 30. Il dato più basso è stato invece registrato l’8 marzo con 7 ug/m3.
Come sottolineato dall’Arpa, «le concentrazioni misurate a Sesto Campano, in valore assoluto, sono sempre state più basse di quelle misurate dalla stazione di monitoraggio Venafro2», ovvero la centralina fissa di via Campania. Nello stesso periodo Venafro aveva invece una media di 29 ug/m3, nettamente più alta.
Montaquila. Ad aprile, dunque, il mezzo dell’Arpa si è spostato nel territorio comunale di Montaquila. Per l’esattezza il monitoraggio è stato effettuato presso il piazzale della chiesa nella frazione di Roccaravindola. «La durata della campagna è stata di 15 giorni ed è stata effettuata dal 9 al 23 aprile 2020». Dunque, nel periodo investigato le concentrazioni delle medie giornaliere di Pm10 rilevate non hanno fatto registrare superamenti della soglia giornaliera, fissata dalla normativa in 50 ug/m3.
Nello specifico, è stata rilevata una media di polveri sottili pari a 19 ug/m3. Il picco è stato di 34 l’11 aprile, il valore più basso il 22 aprile con 5 ug/m3. Il paragone con la centralina fissa di Venafro (media nello stesso periodo uguale a 26 ug/m3) ha dimostrato che il Pm10 è più basso a Roccaravindola.
L’Arpa ha comunque notato «un andamento qualitativo paragonabile delle concentrazioni misurate ed in alcune giornate i valori misurati sono molto vicini».
Pozzilli. Ad aprile-maggio il laboratorio si è trasferito a Pozzilli, nei pressi del Municipio, nel nucleo industriale. La durata della campagna è stata anche qui di 15 giorni ed è stata effettuata dal 29 aprile al 13 maggio 2020.
Ancora una volta il confronto ha visto “soccombere” Venafro: nello stesso periodo Venafro2 registrava una media di Pm10 pari a 17 ug/m3, mentre a Pozzilli il valore si fermava a 12 ug/m3, in ogni caso sempre ben al di sotto del limite.
Nel caso di Pozzilli – ma ovviamente è da considerare il periodo primaverile – il picco è stato di “solo” 21 ug/m3, registrato il 13 maggio; il dato più basso invece è stato misurato il 4 maggio: 6 ug/m3. Anche in questo caso, l’andamento qualitativo delle concentrazioni misurate è stato paragonabile tra Pozzilli e Venafro, con valori in alcune giornate molto vicini.
Venafro. Infine, il mezzo dell’Arpa si è spostato presso il piazzale della sede municipale di Venafro. La campagna è stata effettuata per i canonici 15 giorni: dal 19 maggio al 2 giugno 2020.
Contrariamente a quanto ci si potesse immaginare, anche il “confronto” tra Venafro mobile e Venafro fissa è risultato interessante, pur nella scarsità di differenza in termini assoluti è stato rilevato un valore di inquinamento superiore in via Campania rispetto a piazza Cimorelli. Ciò, chiaramente, nei 15 giorni presi in considerazione. Nel dettaglio, la centralina mobile ha registrato una media di 10 ug/m3, mentre quella fissa di via Campania 14 ug/m3. Il picco è stato di 28 ug/m3 il 19 maggio per la centralina fissa Venafro2 e 24 lo stesso giorno in piazza Cimorelli. Il dato più basso, invece, è stato rilevato il 25 maggio in entrambe le centraline: 4 nella stazione mobile e 8 in quella fissa.
Questi sono quindi i risultati del monitoraggio straordinario condotto con mezzo mobile in tutta la Piana, ma è evidente che i veri dati sono attesi con la nuova strumentazione e con misurazione più lunghe e approfondite nei periodi stagionali più critici.

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