L’orario della musica dal vivo si può allungare. Forse anche fino alle 2 di notte. Purché i gestori non superino il limite massimo dei decibel: “Lipotesi che ci è stata illustrata dall’assessore al Commercio, Mario Olivieri, prevede soglie massime variabili tra i 50 e i 90 decibel. Il limite più alto riguarderebbe l’intrattenimento musicale in spiaggia, anche se i gestori dei locali lo considerano troppo restrittivo”, racconta Generoso Leonzio, presidente del consorzio “Imprese turistiche della Costa teatina”, che raggruppa una quarantina di imprenditori da San Salvo e Torino di Sangro. Ieri due riunioni per discutere del problema in vista dell’imminente stagione estiva e della relativa ordinanza che fisserà le regole della “movida”. Prima un vertice in Commissariato dove si sono ritrovati i rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e l’assessore Olivieri. Garantire sicurezza nelle notti estive: questo l’obiettivo principale. Poi, nel pomeriggio, fino alle 19,30, il faccia a faccia a Vasto Marina tra il titolare della delega al Commercio e una quindicina di operatori turistici. “Abbiamo ribadito i problemi prioritari da affrontare, a partire dalla pulizia della spiaggia. Come facciamo a piantare gli ombrelloni, se l’arenile è ancora pieno di tronchi portati dalle mareggiate?”, chiede Leonzio. “La questione è che il Comune, per mancanza di soldi, non ha rinnovato il contratto con la Pulchra. Prima ci è stato chiesto di provvedere da soli, poi Olivieri ci ha detto che una soluzione si troverà. Ma bisogna fare presto. Abbiamo chiesto sicurezza e controlli per scongiurare il fenomeno del commercio ambulante abusivo e un progetto serio di valorizzazione turistica delle dune di Vasto Marina. Non si può pensare – sottolinea il presidente del consorzio – che la zona, solo perché è riserva naturale, rimanga abbandonata. Si consenta ai titolari di alberghi e residence almeno di tagliare l’erba, senza fare inutile allarmismo parlando di ruspe devastanti. Nella stessa area passa la pista ciclabile, che da due anni è priva di impianto di illuminazione”, da quando nel 2010 le luci, sorrette da pali alti meno di un metro, furono distrutte. Inoltre, si creino in quella zona accessi ecocompatibili per consentire ai turisti di raggiungere il mare attraversando la pista ciclabile e la fascia dunale”.