Una sentenza destinata a far “rumore” quella emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Isernia. Tra le altre cose è dovuto scendere in campo la giustizia per tutelare il palazzo dove nacque Leopoldo Pilla. Proprio così.
Il Tribunale pentro ha quindi messo la parola fine – almeno per il primo grado – alla vicenda delle infiltrazioni di acqua che stavano e stanno danneggiando il noto palazzo De Lellis-Vitale di via Caserta.
La proprietaria stava reclamando contro il Comune addirittura dal 2013. Dopodiché si è vista costretta ad affidarsi alla consulenza legale dell’avvocato Duilio Vigliotti e alla consulenza tecnica dell’ingegnere Umberto Di Cristinzi considerato che Palazzo Cimorelli appariva sordo ad ogni istanza. Non così il giudice, che ha dunque accolto la domanda cautelare ordinando e condannado il Comune di Venafro all’esecuzione di diverse opere al fine di tutelare la proprietà privata. Ci sono voluti però 9 anni di vertenza per vedersi riconosciuti i propri diritti.
Adesso, come stabilito dal Tribunale di Isernia, il Municipio dovrà completare la regimazione delle acque piovane, separandole possibilmente da quelle nere, che attualmente interessano le fondazioni del palazzo sia dalla parte del vicolo degli Agostiniani che su via Caserta.
Nel dettaglio, dovrà provvedere al rifacimento della condotta fognaria con idonee caditoie oltre che con idonei pozzetti atti a convogliare in fogna tutti i discendenti dei tetti che ora scaricano a cielo aperto. Inoltre, il Comune dovrà rifare pure la pavimentazione del vicolo sempre in cubetti di pietra lavica ma con una idonea sigillatura delle fughe e l’indispensabile organizzazione delle pendenze per far confluire le acque nelle caditoie.
Infine, è stato ordinato che in via Caserta l’ente locale provveda al rifacimento della fogna e alla predisposizione di idonee caditoie, ripristinando gli antichi basolati e i cordoli in pietra. Al Comune a dire il vero si era rivolto anche la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio ricordando come il basolato antistante il palazzo in questione è un “bene culturale”.
Insomma, è servito l’intervento del giudice per salvare l’edificio riconosciuto di rilevante interesse storico-artistico con apposito decreto del Ministro per i Beni culturali ed ambientali nel 1993 dove, ricordiamo, nacque Leopoldo Pilla, geologo e politico italiano nato a Venafro, il 20 ottobre 1805; morto poi a Curtatone il 29 maggio 1848.
Il palazzo è stato dichiarato in stato di pericolo a quanto pare proprio a causa dei mancati interventi che ora il giudice ha ordinato al Comune. I danni riscontrati sono stati considerati i segnali di una perdita di stabilità della struttura che senza i dovuti lavori porterà al collasso del prestigioso immobile.
A nulla sono valsi note e solleciti da parte della proprietà che si è quindi rivolta alla giustizia: un ‘procedimento’ farraginoso che magari si sarebbe potuto chiudere ben prima e senza l’intervento della magistratura…