Il deputato Antonio Federico, fresco di nomina a capogruppo della commissione Ambiente della Camera, ha deciso di esordire in questa sua nuova veste direttamente a Venafro.
«Nuove indagini sui terreni, nuove infrastrutture e impregno comune: attenzione massima sulla piana». Questo il commento del 5 Stelle a seguito dei summit con il sindaco Alfredo Ricci e con il consigliere regionale Vittorio Nola, seguito poi da un incontro con la delegazione Pd di “Partecipazione democratica” del presidente Stefano Buono e del segretario cittadino Giuseppe Notte.
«Controlli maggiori, studi più approfonditi e nuove infrastrutture: mettendo a sistema questi interventi possiamo dare risposte concrete ai cittadini sulla qualità dell’aria nella piana. Ho deciso di inaugurare il mio mandato da capogruppo in Ambiente – ha spiegato il parlamentare – partendo dalla zona venafrana, al confine tra Molise, Campania e Lazio, che da anni attende chiarimenti sulla qualità dell’aria e l’impatto di alcuni impianti. In zona, infatti, sono presenti due inceneritori, un cementificio ed è in programma la realizzazione di una centrale Turbogas. Insomma, una situazione che impone attenzione massima».
Dunque, Federico ha anticipato che «i primi dati del monitoraggio Ispra voluto dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa mostrano la notevole incidenza della combustione delle biomasse domestiche sulla presenza di Pm10 e l’impatto del traffico veicolare sul NOx, l’ossido di azoto altamente inquinante. Tuttavia, sono in attesa dal Ministero della Transizione degli ultimi dati aggiornati di questo studio come si attendono le conclusioni dello studio epidemiologico del Cnr. Ma non bisogna fermarsi a questo tipo di analisi. È opportuna, ad esempio, una integrazione sullo studio della diossina nei terreni, in particolare una indagine sul modello di quella realizzata in altri Paesi da “Zero Waste Europe”: un metodo analitico per determinare la concentrazione o la potenza di una sostanza in base al suo effetto su animali, piante, cellule o tessuti viventi. Uno studio che in altre parti d’Europa, con dati di gennaio 2022, ha spesso dimostrato la connessione tra inceneritori e inquinamento dei terreni, e che quindi ritengo importante poter replicare a Venafro».
Allo stesso tempo, ha proseguito il deputato 5 Stelle, «per alleggerire la città di Venafro dal traffico veicolare bisogna spingere sulla variante di Mignano Montelungo che già vanta uno studio di fattibilità avviato, è già presente nel Contratto di programma di Anas e rappresenterebbe anche il primo lotto di una strada a quattro corsie determinante per portare l’intero Molise fuori dall’isolamento. Dunque – ha concluso Antonio Federico – bisogna lavorare a livello multidisciplinare e con l’ausilio di tutti, Regione Molise compresa. Intanto, ovviamente, resto a disposizione dell’intera comunità».

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